Coronavirus, Galli (Sacco): “Da visoni rischio nuovi mutanti, possibile che nella seconda ondata il virus sia in parte cambiato”

"Alla luce dei numeri, se gli interventi non funzionassero arriveremmo a Natale nel pieno della seconda ondata. Rispetto alla scorsa primavera, ora c'è stanchezza e rabbia"
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La storia dei visoni in Danimarca merita una certa attenzione”, secondo Massimo Galli, infettivologo dell’ospedale Sacco-università degli Studi di Milano. Per l’esperto è infatti “possibile che il sistema immunitario dei visoni finisca per selezionare nuovi mutanti, problema ulteriore di cui certo non avremmo bisogno. Tutte le forzature che imponiamo alla natura hanno un prezzo”, ha sottolineato il past president della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali), intervenuto in serata al ‘Global Health – Festival della Salute Globale’. “Questi animali in cattività sono stati infettati accidentalmente dai loro allevatori ha evidenziato Galli – ma avrebbero anche ritrasmesso il virus all’uomo, a differenza di tutti gli animali domestici in cui il fenomeno è stato studiato, che non rappresentano un pericolo“.

Quanto al coronavirus Sars-CoV-2 che sta rimettendo in ginocchio l’Europa, “è possibile che nella seconda ondata il virus sia in parte cambiato – ha osservato l’infettivologo – Stiamo cercando di capire quanto questo sia accaduto in Italia“.

coronavirus pandemia italiaLa gestione del post lockdown e’ stata evidentemente molto carente. Abbiamo riaperto senza che fossero poste in atto precauzioni sufficienti e senza avviare a soluzione problemi quali, ad esempio, la sicurezza dei trasporti pubblici e il potenziamento della diagnostica e delle strutture sanitarie dedicate. Sul piano assistenziale, l’attuale gestione deve affrontare gli stessi problemi di marzo. Chiudere adesso per ‘salvare il Natale’ puo’ non essere piu’ sufficiente. I tradizionali cenoni allargati quest’anno non saranno comunque possibili. Alla luce dei numeri, se gli interventi non funzionassero arriveremmo a Natale nel pieno della seconda ondata. Se funzioneranno, dovremo adeguarci a una riapertura graduale e a molte cautele, per non ripetere quanto già successo a Ferragosto”, aggiunge Galli.

Rispetto alla scorsa primavera, quando la gente era impaurita, ma solidale e disponibile a seguire le disposizioni, ora c’è molta stanchezza e anche molta rabbia. Posizioni irrazionali trovano molto più spazio. Il personale sanitario, che subisce l’urto della nuova ondata, e’ stanco, preoccupato, frustrato. I pazienti ricoverati ora ricordano, per gravita’, ormai in tutto e per tutto quelli della prima ondata. Ad aumentare la confusione, si moltiplicano inoltre le segnalazioni di casi di reinfezione. Quelle accertate inoppugnabilmente mediante il confronto del virus di primavera con quello della seconda infezione sono in realta’ pochissime. Comunque se, come pare, il fenomeno fosse piu’ frequente, le seconde infezioni sembrano essere miti o asintomatiche. La questione sulla durata dell’immunita’ e’ controversa, perche’ in molti gli anticorpi in circolo tendono a sparire presto, ma vi sono lavori che suggeriscono la permanenza di una robusta immunita’ cellulare”, conclude.

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