Coronavirus, gli infermieri al Ministro Speranza: “Irrispettoso ignorare i nostri appelli”

"Noi infermieri in questa pandemia abbiamo lottato, anche a mani nude, e pagato con la vita l'impegno che abbiamo profuso"
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Ignorare i nostri appelli è irrispettoso e inelegante“: lo scrive Antonio De Palma, presidente nazionale del Sindacato infermieri italiani, Nursing up, in una lettera aperta rivolta al ministro della salute Roberto Speranza. “Ministro Roberto Speranza, avanzare delle richieste è lecito. Rispondere è cortesia. E una risposta va data. Sempre. È una forma di rispetto, istituzionale, che un rappresentante del Governo dovrebbe avere con tutti. Noi infermieri in questa pandemia abbiamo lottato, anche a mani nude, e pagato con la vita l’impegno che abbiamo profuso. Non ci siamo mai risparmiati. È anche per questa ragione che meritiamo rispetto e riconoscenza. Ma soprattutto meritiamo una risposta alle legittime richieste“.
Nell’incontro del 12 ottobre – prosegue De Palma – ci aveva promesso che avrebbe valutato e approfondito le nostre istanze. Il suo capo segreteria ci aveva comunicato l’apertura dell’ istruttoria per l ‘autonoma area di contrattazione alla quale gli infermieri hanno diritto più che mai. Le abbiamo scritto ancora pochi giorni or sono. Ma da parte sua nessuna risposta. Per noi il Ministro della Salute si è fatto di nebbia. Un timido segnale alle nostre richieste è arrivato solo dalle Regioni, ma è ancora troppo poco“.
Il garbo istituzionale dovrebbe essere sempre una priorità. Ministro Speranza, sa cosa significa fare l’infermiere? Il nostro lavoro è fatto di grandi sacrifici. Da quando c’è l’emergenza la famiglia, da tanti, è stata messa in secondo piano. Da mesi le nostre giornate sono scandite da campanelli che suonano, da notti insonni, da sguardi di intesa e di condivisione con i pazienti e con i colleghi. E’ il nostro lavoro. Lo facciamo con grande passione e con il sorriso negli occhi per dare speranza e conforto ai pazienti“.
Ministro, siamo convinti che il virus si può combattere più efficacemente se chi governa e chi è in prima linea siano animati dallo stesso spirito e dalla stessa voglia di lottare. Il confronto aiuta sempre. Il silenzio mai. E ci piace pensare che arrivino presto segnali concreti. Noi abbiamo ancora speranza!“, conclude la lettera aperta.

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