Coronavirus, Ippolito avverte: “Niente eccessi a Natale o rischiamo la 3ª ondata, successe anche con la Spagnola”

Coronavirus, Ippolito: "Dobbiamo essere attenti e prudenti, ma non dobbiamo cadere nel panico. La maggior parte dei pazienti giovani con sintomi guarisce"
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Prima di tutto dobbiamo ancora capire se si sta raffreddando la seconda ondata. Ma a gennaio dovremo comunque fare attenzione alla terza. Successe anche con la Spagnola, le ondate furono tre. E dobbiamo evitare a Natale e a Capodanno di commettere gli stessi errori dell’estate. Entro primavera partirà l’operazione per proteggere gli italiani con i vaccini, arriveranno i monoclonali. Ecco, non possiamo essere imprudenti: proprio all’inizio dell’anno prossimo potremo iniziare a controllare la pandemia“: lo ha spiegato, in una intervista al Messaggero, Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma e componente del Comitato tecnico scientifico. “A Natale e Capodanno dobbiamo mantenere misure di contenimento dell’epidemia, dobbiamo evitare viaggi, feste e grandi riunioni familiari. Si tratta di un sacrificio, ma pensiamo che a Natale 2021 potremo tornare a festeggiare. I benefici di vaccini, anticorpi monoclonali e nuovi farmaci, li vedremo già in primavera. Io però concordo con Fauci: per tornare alla normalità, servirà tutto il 2021“.
La terza ondata potrebbe poi coincidere con il picco dell’influenza? “Possibile, però i dati che ci arrivano dal Sud America, penso all’Argentina, sono incoraggianti: le cautela che stiamo usando contro il Coronavirus, come le mascherine, hanno ridotto drasticamente anche la diffusione dell’influenza“.
Ricordiamoci sempre che l’andamento dell’epidemia nelle Regioni viene misurato con 21 indicatori che definiscono l’inserimento in una delle tre fasce“, “dobbiamo aspettarci dei cambiamenti, è nella logica del meccanismo. Ma per capire se siamo sulla strada giusta, bisogna attendere altre due settimane. Invece per vedere effetti su un allentamento del peso sulle terapie intensive, è necessario aspettare fino all’8 dicembre. In altri Paesi che hanno deciso prima di noi misure di contenimento, una frenata del contagio c’è stata, penso a Francia e Spagna. I numeri sono ancora molto alti, però è un segnale incoraggiante“.

Uno dei grandi pericoli è il panico. Dobbiamo essere attenti e prudenti, ma non dobbiamo cadere nel panico. La maggior parte dei pazienti giovani con sintomi guarisce da questa malattia“. “Sgombriamo inoltre il campo da notizie che girano: non sono state rilevate mutazioni del virus tali da farci affermare che ci possono essere conseguenze dal punto di vista diagnostico e terapeutico o che incideranno sull’efficacia del vaccino“.
Tutti coloro che hanno esperienza di malattie infettive si aspettavano una seconda ondata. Purtroppo, dopo un’estate caratterizzata dalle criticità di certi comportamenti, è avvenuto ciò che avvenne per la seconda ondata della Spagnola che fu associata a spostamenti e comportamenti“.

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