Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Agostino Miozzo ribadisce all’ANSA che per scienziati ed esperti quello della scuola deve essere il primo tema al centro del dibattito politico sulle riaperture. La scuola in presenza “e’ un elemento fondamentale della crescita e del processo formativo dei nostri ragazzi” e, dunque, la riapertura degli istituti “deve essere una priorita‘“, ha detto.
Nei giorni scorsi, dice Miozzo, c’e’ stato anche un confronto con gli organismi internazionali, a partire dall’Oms e dall’Unesco, per fare il punto della situazione e verificare come anche altri paesi importanti dell’Ue, Francia, Germania e Gran Bretagna, abbiano dato tutti “indicazioni rigorose per il mantenimento dell’apertura delle scuole”. E “noi, come Cts, abbiamo espresso piu’ volte il nostro pensiero, che non e’ cambiato: riteniamo – sottolinea – che le scuole debbano riaprire, anche perche’ le indicazioni che sono state date, dal distanziamento, all’uso delle mascherine, fino all’igiene sono state messe in atto. Tutti elementi che riducono i rischi. Con le dovute precauzioni e il monitoraggio costante – dice il coordinatore del Cts – la scuola non e’ un luogo di rischio, fermo restando che il rischio zero non esiste in nessun luogo e in nessun contesto, ma un luogo di informazione e consapevolezza dei rischi che si esprimono con il coronavirus”.
Da Miozzo, arrivano anche indicazioni per regolare la riapertura dei negozi in vista di Natale: controlli e sanzioni “rigorose“, altrimenti “salta tutto. Per evitare l’assembramento da shopping – dice all’ANSA- ci vorra’ un monitoraggio rigoroso e sanzioni rigorose. Se non sara’ cosi’ salta tutto e a gennaio siamo con la terza ondata”.
“Dobbiamo valutare l’andamento della curva epidemica nelle prossime due settimane. Solo in base a quella si potra’ decidere”, ha detto sulla possibilità di consentire gli spostamenti tra regioni nel periodo natalizio. “Sappiamo che lo spostamento interregionale e’ stato una causa di importante diffusione del virus – aggiunge Miozzo – pero’ e’ anche vero che in questa situazione ci sono esigenze di carattere sociale importanti. Saranno dunque fondamentali i dati ma, anche, i controlli e la possibilita’ di fare autonomamente dei tamponi rapidi”. E’ evidente pero’ che, conclude il coordinatore del Cts, “se si potranno autorizzare gli spostamenti, ovviamente non potra’ mancare il rispetto rigoroso delle regole”.