“Signor Presidente lei ha detto che il diritto alla salute e’ preliminare. Come si permette di fare una scaletta dei valori costituzionali? Se guardiamo gli articoli semmai e’ al 32esimo posto, il diritto al lavoro invece e’ al quarto. E l’articolo 1 dice che l’Italia e’ una repubblica fondata sul lavoro, non sui Dpcm. Riportiamo tutto all’ordine costituzionale perche’ la situazione e’ grave”. Lo ha detto Claudio Borghi (Lega) durante la discussione generale dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte alla Camera sull’epidemia da Covid 19.
“La decisione – ha proseguito – non puo’ essere lasciata alle regioni. Perche’ l’assetto economico e’ grave e se il Governatore non ha in mano le risorse per risarcire lavoratori e imprese come fa a prendere le decisioni? Allora dategli i soldi per i ristori, non e’ che poi arriva lei come Babbo Natale con i ristori. Anche perche’ le risorse finora messe in campo, 5 miliardi, sono irrisorie. Non e’ nemmeno l’inizio di quello che ci vuole per indenizzare la gente“. Borghi ha poi indicato la strada per un confronto tra governo e opposizione: “Il Cts informa in tempo reale le Commissioni di Camera e Senato. Poi lei la smette con i Dpcm e ogni settimana si prende una risoluzione in cui la maggioranza vota e l’opposizione magari vota oppure no, e poi lei fa un decreto legge. Questa e’ la normale procedura costituzionale, non c’e’ il tavolo o cabina di regia nella Costituzione“, ha concluso.