“Oltre due milioni di tamponi fatti da inizio emergenza in Veneto, quasi 20mila nelle ultime 24 ore e 3815 positivi in più. Poco meno di 18mila le persone in isolamento, 1410 i ricoverati, 109 nelle ultime 24 ore, 186 in terapia intensiva, 12 in più rispetto a ieri. Hanno invece perso la vita a causa del Coronavirus 2.568 persone, 25 nelle ultime 24 ore“. Sono i dati resi noti dal governatore Luca Zaia nel corso dell’ultima conferenza, questa mattina.
“Si sta crescendo, non siamo ancora alle punte di marzo – rassicura il presidente del Veneto – Oggi, infatti, rispetto ai tamponi che facciamo, troviamo il 50% di positivi in meno rispetto all’inizio della prima ondata di pandemia. Il numero assoluto è grande, perché facciamo tanti tamponi, in proporzione abbiamo la metà dei positivi. La lettura indiretta di questo dato, d’altronde, ci viene dagli ospedali: se il numero dei positivi fosse proporzionale a ricoveri e terapie intensive oggi dovremmo essere al collasso. Stiamo andando verso la metà di questo percorso, queste curve durano mediamente 90 giorni, e se consideriamo che questa seconda fase è iniziata i primi di ottobre, sappiamo che in questo momento ci stiamo avviando a metà del percorso. I prossimi giorni saranno ancora di ascesa, speriamo non ci siano novità”.
“In queste ore l’emergenza maggiore che abbiamo è quella di accessi al pronti soccorso che rispetto all’anno scorso sono doppi“, ha detto Zaia, invitando i cittadini a evitare il più possibile rivolgendosi preventivamente, in caso di necessità, ai medici di base. “Ai cittadini dico di portare la mascherina, bene e col naso coperto – ha ribadito – perché la possibilità di infettarsi in questo modo è pari allo zero. Potremmo fare una vita senza restrizioni se tutti avessero portato o portassero la mascherina. Il problema è che il senso civico in alcuni manca, in altri c’è il totale negazionismo dell’evidenza e il risultato è che dobbiamo ricorrere alle restrizioni”. “Noi non abbiamo in animo di mettere restrizioni, pensiamo siano al momento già sufficienti quelle in corso – precisa – c’èil coprifuoco, chiuse le scuole superiori, i ristoranti e i bar dopo le 18, le palestre e i centri commerciali nel fine settimana. E’ previsto inoltre un coefficiente di riempimento dei mezzi pubblici al 50% rispetto alla capacità prevista dalla carta di circolazione“.