I dati (al 17 novembre) mostrano che la percentuale di casi attualmente positivi (733.810) sulla popolazione nazionale e’ pari a 1,22 per cento (sensibilmente aumentato rispetto ai dati del 10/11 in cui si registrava lo 0,98 per cento). La percentuale di casi (1.238.072) sulla popolazione italiana e’ in sensibile aumento, passando dal 1,65 per cento al 2,05 per cento. E’ quanto emerso dalla 29ma puntata dell’Instant Report Covid-19 dell’Alta scuola di economia e management dei Sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica di confronto sistematico dell’andamento della diffusione del Sars-Cov-2 a livello nazionale.
Il primato per la prevalenza periodale sulla popolazione si registra nella Valle d’Aosta (4,38 per cento) e provincia autonoma di Bolzano (3,40 per cento), seguita da Lombardia (3,30 per cento) e Piemonte (3,03 per cento) ma e’ in provincia autonoma di Bolzano (2,01 per cento), Valle D’Aosta (1,72 per cento), Piemonte (1,70 per cento) e Lombardia (1,55 per cento) che oggi abbiamo la maggiore prevalenza puntuale di positivi, con valori in leggero aumento nelle altre regioni, e con un media nazionale pari a 1,21 per cento (sensibilmente aumentata rispetto ai dati del 10/11). (segue) (Rer) NNNN
La settimana appena trascorsa, tra l’11 ed il 17 novembre 2020, e’ ad oggi il periodo in cui si e’ registrata la massima prevalenza periodale in Italia (1.366 casi ogni 100.000 residenti). Il valore massimo si registra in Valle D’Aosta (2.584 casi ogni 100.000 residenti), seguita dalla provincia autonoma di Bolzano (2.353 casi ogni 100.000 residenti). Il dato piu’ basso si registra in Calabria (442 casi ogni 100.000 residenti).
Mentre si accumulano gli arrivi in ospedale di pazienti positivi a Covid-19, ‘spariscono’ quelli che avrebbero bisogno di cure per altre terapie. L’impatto economico della pandemia da Covid-19 legato alla perdita dei ricoveri programmati annullati o posticipati al fine di rispondere all’emergenza (circa 1,1 milioni di ricoveri di cui quasi 700.000 per interventi chirurgici) è infatti aumentato, “passando da 3,3 miliardi di euro nella prima ondata pandemica a 4,2 miliardi attuali”. È quanto emerso dalla 29.esima puntata dell’Instant Report Covid-19 dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica. Si stima inoltre che il costo totale a livello nazionale relativo alle 262.645 giornate di degenza in terapia intensiva fino al 16 novembre (dati Ministero della Salute) sia di 374.269.125 (con un costo giornaliero medio di 1.425 euro). Il 32% di questi costi è stato sostenuto in strutture ospedaliere della Lombardia
Ma non solo. Aumenta la letalità per Covid-19 in Italia. Nella settimana 11-17 novembre, a livello nazionale, si registra un dato relativo ai decessi dei pazienti con coronavirus del 4,27 per 1.000, in aumento rispetto alla scorsa settimana, in cui si attestava a 3,98 x 1.000. E il maggior numero di morti, sempre nell’ultima settimana esaminata, si registra nella Provincia autonoma di Trento con 13,66 pazienti x 1.000. Il report ricorda inoltre come il valore massimo raggiunto nel nostro Paese, dall’inizio dell’emergenza Covid, sia stato pari 61,80 x 1.000, registrato nei 7 giorni tra il 18 e il 24 marzo 2020.
Inoltre, in Italia diminuiscono i ricoveri per Covid-19, rispetto alla scorsa settimana. Il report evidenzia che nelle regioni del Nord il valore medio registrato nell’ultima settimana è pari a 5,52% (in diminuzione rispetto alla scorsa settimana che era pari a 5,72%). In tutte le regioni del Centro si registra un andamento in diminuzione, eccezion fatta per il Molise. Il valore medio registrato nell’ultima settimana nelle regioni del Centro dall’indicatore è pari a 4,54% (in calo rispetto alla scorsa settimana che era pari a 5,29%). In diminuzione anche il valore medio dell’indicatore nelle regioni del Sud: è pari a 3,95% (in calo rispetto alla scorsa settimana che era pari a 4,39%).