Questa settimana, per la prima volta negli ultimi mesi, si osserva “una diminuzione nell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 giorni“, scesa a 706.27 per 100,000 abitanti nel periodo 9/11-22/11, mentre era a 732,6 per 100,000 abitanti nel periodo 2/11-15/11, “sebbene questa rimanga a livelli molto alti. In diverse Regioni, tuttavia, si continua a segnalare una incidenza in aumento“. E’ quanto rileva la bozza del report settimanale di monitoraggio di ministero della Salute e Iss.
“Nella maggior parte del territorio la trasmissibilità è compatibile con uno scenario di tipo 1, in miglioramento rispetto a quello della settimana precedente ma con Rt puntuale ancora superiore a 1 nel suo valore medio in diverse Regioni”, si legge nella bozza. Nella settimana di monitoraggio (16-22 novembre), si legge, “quasi tutte le Regioni sono ancora classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane“. In particolare, 10 Regioni “sono classificate a rischio Alto di una trasmissione di Sars-CoV-2“. Si tratta di Abruzzo, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Bolzano, Puglia, Sardegna e Toscana. Anche la Calabria è considerata a rischio alto “a titolo precauzionale in quanto non valutabile in modo attendibile per completezza del dato di sorveglianza insufficiente al momento della valutazione anche per la stima dell’Rt“.
“Questo andamento – precisano gli esperti – non deve portare a un rilassamento prematuro delle misure o a un abbassamento dell’attenzione nei comportamenti”. Pertanto “si conferma la necessità di mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone. E’ fondamentale – si raccomanda – che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie, e di rimanere a casa il più possibile”. Si ricorda che “è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine“. Si ribadisce infine “la necessità di rispettare le misure raccomandate dalle autorità sanitarie compresi i provvedimenti quarantenari dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi“.
CON AGGREGAZIONI RAPIDO AUMENTO DEI CASI
“Rimane essenziale evitare gli eventi aggregativi (mass gatherings) che, se effettuati, porteranno a un rapido nuovo aumento nel numero di nuovi casi” di Covid-19. Mentre ferve il dibattito sulle restrizioni da allentare o meno in vista del prossimo Natale, è questa la raccomandazione che si legge in una bozza del report di Istituto superiore della sanità e ministero della Salute, sul monitoraggio dell’andamento dell’epidemia in Italia. L’analisi è relativa al periodo 16-22 novembre, con dati aggiornati al 25. Se è vero infatti che “la velocità di trasmissione” del nuovo coronavirus “sta rallentando e ha raggiunto livelli di Rt prossimi a 1 in molte Regioni/Province autonome”, e che “per la prima volta da molte settimane l’incidenza negli ultimi 14 giorni è diminuita a livello nazionale“, gli esperti invitano a non abbassare la guardia. “Questi dati sono incoraggianti e segnalano l’impatto delle misure di mitigazione realizzate nelle ultime settimane. L’incidenza rimane tuttavia ancora troppo elevata per permettere una gestione sostenibile – precisano – pertanto sarà necessario raggiungere livelli di trasmissibilità significativamente inferiori di 1, consentendo una rapida diminuzione nel numero di nuovi casi di infezione e, conseguentemente, una riduzione della pressione sui servizi sanitari territoriali e ospedalieri”.