E’ “più che raddoppiato” in una settimana il numero di positivi al Covid tra i detenuti delle carceri italiane. E’ quanto rileva il Garante per i diritti dei detenuti, che fa riferimento ai dati contenuti nell’ultimo ‘punto’ sulla situazione, che risale al 28 ottobre scorso, quando i numeri riportati indicavano in 150 i contagi in cella. “Sebbene i numeri attuali debbano tenere presente la pratica diffusa di effettuare test su larga scala laddove una persona detenuta è risultata positiva e sebbene i risultati di tali test individuino nella larghissima maggioranza dei casi positivi asintomatici, va detto che soltanto dal precedente numero de il punto a quello odierno, il numero dei positivi è più che raddoppiato”, si legge nel bollettino. La distribuzione dei casi “rimane analoga, addensandosi in sole sette situazioni con un numero a due cifre e ripartendosi in numeri piccoli in altri quarantacinque istituti (in ventisei dei quali con solo una persona positiva). Due realtà numeriche considerevoli sono comunque a Milano (San Vittore e Bollate) che funzionano come hub, medicalmente attrezzati per accogliere anche da Istituti vicini”.
“Più problematiche – osserva il garante – appaiono quelle dove a partire da un singolo caso si è realizzata una rapida diffusione: è stata riportata anche dalla stampa la situazione della Casa circondariale di Alessandria, dove si è registrato il decesso di una persona e una espansione a più del 14% della complessiva popolazione detenuta (29 casi su 199 persone ristrette); quella di Terni è già stata ampiamente riportata (69 persone su 509, pari al 13,5%), così come quella relativa a un focolaio a Larino e uno a Livorno (entrambi con il 10% delle presenze). D’altronde – ricorda infine il garante – il dato nazionale di questi giorni nel Paese indica una percentuale di 16,5 positività per ogni cento persone testate”.