Miozzo (CTS): “C’è una luce in fondo al tunnel, ma il tunnel è ancora molto lungo. A Natale niente cenone”

A Natale "anche io sono abituato a Natale a fare il cenone con 20 persone, ma quest'anno non si può"
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Ci stiamo stabilizzando, ma a oltre 34mila casi e 750 morti al giorno, per cui il percorso è ancora lungo. C’è una luce in fondo al tunnel, ma il tunnel è ancora molto lungo, quindi bisogna continuare a rispettare le regole“: lo ha affermato Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, a Sky Tg24.
Per i vacciniabbiamo un piano che si sta studiando da tempo perché quando il vaccino arriverà in Italia sarà necessario aver programmato tutto, dai destinatari alla sicurezza della distribuzione. Il commissario Arcuri sta facendo un gran lavoro e c’è un piano di distribuzione ben avanzato. Direi che siamo pronti“. Sull’ipotesi di rendere obbligatorio il vaccino, Miozzo spiega che “la cosa è complessa” e sarà necessario fare “un’operazione di convincimento perché il percorso dell’obbligatorietà è complicato e deve avere passaggi normativi“. “Dobbiamo garantire che non ci saranno complicazioni particolari”.

Se si vuole una fotografia più sbiadita diminuiamo il numero di pixel della macchina fotografica. I 21 indicatori che definiscono la situazione epidemiologica delle Regioni sono importanti per avere indicazioni precise, se li vogliamo ridurre si può fare“. “Io auspicherei di mantenere lo standard elevato, sarà una decisione da prendere di concerto con l’Istituto superiore di sanità. E’ comunque una decisione politica“.
In arrivo nuove zone rosse?Domani ci sarà la cabina di regia e vedremo la situazione“.

A Nataleanche io sono abituato a Natale a fare il cenone con 20 persone, ma quest’anno non si può. Si riaprirà qualcosa, in alcune aree già dal 3 dicembre. Ma non possiamo fare un Natale da liberi tutti, abbiamo fatto un’estate da liberi tutti e abbiamo avuto conseguenze durissime. Quindi anche per lo shopping speriamo di non vedere quelle scene di resse nei negozi per accaparrarsi offerte, non ce lo possiamo permettere“.


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