Emergono importantissimi dettagli sul ‘caso Maradona’. Si indaga sulla morte del Pibe de Oro, scomparso il 25 novembre a causa di un’insufficienza cardiaca nella sua casa di Tigre e oggi emergono novità importanti. Secondo l’avvocato Rodolfo Baquè, che difende gli interessi dell’infermiera Dahiana Madrid, due mercoledì fa Maradona è caduto nella sua villa, sbattendo la testa sul lato destro, opposto a quello dove è stato operato per un ematoma subdurale. “Giorni prima di morire, Maradona e’ caduto ed ha sbattuto la testa. Non e’ stato un colpo molto forte, ma ha riguardato il lato destro, contrario a quello dell’operazione. Lo hanno fatto rialzare subito. Nessuno ha chiamato una clinica. Forse per scelta dello stesso Maradona. Ma lui non poteva decidere una cosa del genere“, ha dichiarato alla tv TN.
Baquè ha poi aggiunto che Maradona non stava “in un luogo appropriato (una villa nel quartiere residenziale ‘San Andre’s’ di Tigre, ndr.)“, che non c’era un medico di base”, e che “la somministrazione dei farmaci era a carico della psichiatra. Se non fosse stato là oggi probabilmente sarebbe ancora vivo“.
Baquè ha poi aggiunto che la frequenza cardiaca di Maradona superava i parametri normali, con 115 pulsazioni al minuto e 109 il giorno prima di morire (un paziente con problemi coronarici non può superare le 80 pulsazioni). Il suo corpo, ha concluso, “inviava segnali ma lui non e’ stato assistito con alcun farmaco. Maradona avrebbe potuto farsi ricoverare nella clinica piu’ lussuosa del mondo, ma invece e’ stato tenuto in un luogo inadatto“.