Sono passati nove anni dalla tragica morte di Melania Rea: era l’aprile del 2011 quando la donna veniva uccisa al Bosco delle Casermette di Ripe di Civitella del Tronto, in provincia di Teramo con 35 coltellate dal marito Salvatore Parolisi. I due erano andati a fare una passeggiata con la loro bambina che all’epoca aveva solo 18 mesi anni, una passeggiata finita in tragedia. Parolisi, che si è sempre professato innocente e che ha depistato le indagini incolpando un tossicodipendente, è stato arrestato quattro mesi dopo dall’omicidio ed è stato condannato a 20 anni di carcere, lasciando la piccola Vittoria, che oggi ha deciso di cancellare per sempre dalla sua vita il cognome del padre, acquisendo quello della madre.
La bambina, che adesso vive con i nonni materni e lo zio Michele ha deciso di cambiare cognome, prendendo quello della madre, chiamandosi così Vittoria Rea. Una decisione presa dalla piccola stessa, come spiegato dallo zio Michele: “Quello di cambiare cognome è un desiderio di Vittoria che ora si è avverato. Un cognome che non sentiva più suo anche a scuola quando le insegnanti facevano l’appello. Non era giusto che fosse la piccola Vittoria a portarne il peso”, si legge sul Corriere Adriatico. La richiesta della piccola è stata accettata dal Tribunale dei minori di Napoli.
Intanto Salvatore Parolisi ha scontato metà della sua pena e ha maturato 45 giorni di permessi, si sta laureando in giurisprudenza e lavora come centralinista. Sembra che ormai da tre anni, quando si trovava nel carcere militare di Pavia, frequenti una donna.