Si conferma anche con i dati odierni la tendenza a peggioramento invernale del tempo per gli inizi del mese di dicembre. Ci riserviamo di apportare aggiustamenti rispetto a quanto è previsto oggi, poiché siamo in presenza di un nucleo freddo proveniente dai settori nordorientali, quindi in azione retrograda verso l’Europa centrale e l’ Italia e, di conseguenza, piuttosto sfuggente a un esatto calcolo modellistico circa il suo impatto e la sua incidenza maggiore. Tuttavia, dobbiamo rilevare che una certa linearità evolutiva da parte dei centri di calcolo, per cui le previsioni meteo riescono ad essere chiare e a grandi linee inizia a essere inquadrata la manovra d’azione del nucleo freddo. Nella sostanza, l’impatto dovrebbe accadere sulle aree centro-settentrionali italiane con il nucleo che, attraverso l’Europa centrale, la Germania, poi l’Austria e i settori elvetici, scavalcherebbe l’arco alpino e si tufferebbe nel Mediterraneo in posizione un po’ più occidentale. Esso innescherebbe un primo minimo depressionario al suolo, ma piuttosto rapido, sul Golfo Ligure, poi in evoluzione un po’ più a Sud e decisamente più stazionario in prossimità del medio Tirreno, fra la Toscana, il Lazio e la Sardegna.
Questa collocazione, convoglierebbe aria umida e instabile dai settori occidentali e meridionali e più fredda continentale dalla porta della Bora verso il Nord Italia e il Nord Appennino. La conseguenza sarebbe un diffuso maltempo su buona parte dei settori centro-meridionali e sull’Emilia-Romagna, localmente sulla Liguria, sul basso Piemonte e anche al Nordest. L’aria fredda in afflusso dai settori continentali, penetrerebbe bene un po’ verso tutto il Nord e sul Nord Appennino, consentendo nevicate a quote collinari tra Umbria, Marche e aree interne della Toscana, fino a quote basse in toscana, persino in pianura sull’Emilia-Romagna. Locali nevicate, specie a inizio peggioramento e a bassa quota, riguarderebbero anche il Piemonte centro-meridionale, soprattutto il Cuneese, localmente, specie a peggioramento inoltrato, i settori di Nordest, in primis alpini e prealpini. Nevicate a quote un po’ più alte sui rilievi centrali tra Abruzzo, Lazio e Molise mediamente tra i 1000 e i 1300 m, salvo localmente più in basso in presenza di precipitazioni più intense verso il Nord Abruzzo e il Nord Lazio. Sulle regioni meridionali, le nevicate cadrebbero a quote medio-alte, intorno ai 1300/1500 m, poiché l’aria fredda non riuscirebbe a scendere verso queste aree per via di una eccessiva stazionarietà del minimo sul medio Tirreno.
Naturalmente, però, tante nubi con piogge e temporali anche forti sulle regioni centro-meridionali. Potrebbe andare relativamente meglio sui settori alpini e alpini centro-occidentali, anche sul Centro Nord Piemonte e sul Centro Nord Lombardia, sulle coste liguri, probabilmente aree meno esposte alle correnti portanti. La redazione di MeteoWeb seguirà costantemente l’evoluzione del tempo per la fase invernale attesa a inizio dicembre, apportando quotidiani aggiornamenti.
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