Dalla collaborazione tra le universita’ americane di Buffalo, della California a San Francisco e dell’Universita’ norvegese di scienze della vita (Nmbu), è nato il primo ritratto completo della saliva: comprende la mappa di tutte le proteine che la popolano e promette di aprire la strada a future diagnosi meno invasive. Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell Reports, ha identificato le proteine prodotte da ciascuno dei tre principali tipi di ghiandole salivari umane (parotide, sottomandibolare e sottolinguale). Per fare questo, e’ stata misurata l’attivita’ dei geni in ogni tipo di ghiandola, poiche’ ogni gene fornisce le istruzioni per produrre una specifica proteina e di conseguenza questo fornisce informazioni sulla produzione di proteine.
I ricercatori hanno inoltre ricostruito il modo in cui avviene la produzione delle proteine da parte delle cellule. Sono state inoltre identificate le proteine della saliva che non sono prodotte dalle ghiandole salivari, ma che arrivano da tessuti e plasma ed e’ proprio questa caratteristica ad avvicinare la possibilita’ di utilizzare la saliva a scopi diagnostici perche’ queste proteine sono le spie dello stato di salute di organi e tessuti. A ostacolare finora il progresso in questo campo, spiega il biologo Stefan Ruhl, dell’universita’ di Buffalo, “e’ stato il non conoscere esattamente quali proteine sono intrinsecamente prodotte dalle ghiandole salivari e quali proteine si diffondono nella saliva dai tessuti circostanti. Inoltre, mancava un riferimento di base affidabile, uno standard per definire quali sono i valori normali e salutari per i componenti della saliva”. I risultati, ha detto ancora Buffalo, aiutano a superare i problemi, “fornendo informazioni che, mi aspetto, spingeranno avanti le applicazioni diagnostiche della saliva”.