E’ già pronto sulla rampa di lancio il satellite Copernicus Sentinel-6 che andrà nello spazio per osservare gli oceani e monitorare il cambiamento del livello del mare. L’Esa ha confermato il lancio a bordo di un razzo-vettore Falcon 9 di Space X previsto per oggi alle 18:17 ora italiana (17:17 Gmt, 09:17 ora locale Pst) dalla base area Vandenberg Air Force in California, negli Stati Uniti. Le condizioni meteorologiche saranno monitorate costantemente fino al preciso momento del lancio per stabilire se autorizzarlo, spiega l’Agenzia Spaziale Europea che inizierà la diretta del lancio su Esa Web TV o sulla pagina Esa Facebook dalle 17:45 (08:45 Pst). Il satellite Copernicus Sentinel-6 Michael Freilich è il primo di due satelliti identici che forniranno misurazioni critiche sul cambiamento del livello del mare.
La missione di Copernicus Sentinel-6 mapperà il 95% degli oceani della Terra liberi da ghiaccio ogni 10 giorni e fornirà importanti informazioni per studi dell’oceanografia operativa e del clima. “Dal momento che il livello del mare è un indicatore chiave del cambiamento climatico, monitorare accuratamente le variazioni dell’altezza della superficie del mare nei decenni è essenziale per la scienza del clima, per gli organi decisionali e per proteggere coloro che si trovano nelle regioni basse che sono a rischio” spiega l’Esa. Il satellite è stato rinominato in onore di Michael H. Freilich, il precedente direttore della Divisione Scienze della Terra della Nasa. La missione è una collaborazione tra Esa, Commissione Europea, Eumetsat, Nasa, Noaa, con il sostegno dell’agenzia spaziale francese Cnes.
E in questa missione c’è anche un pezzo d’Italia grazie alla sua industria ad alto contenuto di innovazione. Il colosso aerospaziale Leonardo fornisce infatti i pannelli fotovoltaici che garantiscono l’energia di Sentinel-6. I 4 pannelli con oltre 5.000 celle che forniranno l’energia necessaria al posizionamento e funzionamento di Sentinel-6 del programma europeo per l’osservazione della Terra Copernicus – un programma dell’Agenzia Spaziale Europea e della Commissione Europea – sono stati realizzati da Leonardo a Nerviano, in provincia di Milano.
I pannelli per il primo Sentinel-6 sono stati consegnati lo scorso anno e sono solo uno dei tanti set realizzati da Leonardo per Copernicus: anche i satelliti di Sentinel-3 e Sentinel-5P hanno i pannelli fotovoltaici made in Italy. Con Leonardo nella missione hanno un ruolo importante anche le joint venture Thales Alenia Space e Telespazio. Thales Alenia Space ha realizzato lo strumento principale a bordo di Sentinel 6, ossia il radar altimetro Poseidon-4, un radar altimetro bi-frequenza (in banda C e banda Ku) che permette di misurare la topografia della superficie degli oceani. Telespazio, attraverso la sua controllata tedesca Telespazio Vega Deutschland, ha avuto un ruolo nel supporto alla missione, sviluppando il simulatore utilizzato dal Centro europeo per le operazioni spaziali (Esoc) per la preparazione delle fasi di lancio e Leop. L’azienda, inoltre, ha supportato Esoc nella preparazione del Mission Control System. Con questa partecipazione, Leonardo, insieme a Thales Alenia Space e Telespazio, si conferma un partner italiano strategico del programma Copernicus sia per gli equipaggiamenti chiave che per gli strumenti innovativi per il monitoraggio della salute del nostro pianeta. Molto serrata la time line del lancio di Sentinel-6. I momenti chiave, spiega l’Agenzia Spaziale Europea, si scandiscono a iniziare da 2 minuti e 16 secondi dopo il lancio, quando si verifica lo spegnimento del motore principale (Meco), la separazione del secondo stadio e Second-Engine Start-1 (Ses-1) che avverranno in rapida successione. Il primo stadio del Falcon 9, riutilizzabile, comincerà quindi la sua spinta automatica di rientro verso il sito di lancio per un atterraggio a motore.
Tre minuti dopo il lancio, dopo aver protetto il satellite mentre il razzo viaggiava attraverso l’atmosfera, l’ogiva del veicolo di lancio verrà separata e spinta via. Quindi a 8 minuti dal lancio ci sarà l’interruzione del motore Stage-II (Seco1). Bisognerà aspettare 53 minuti dal lancio per il primo riavvio Stage-II (Ses2) per un’accensione di 15 secondi, seguito dall’interruzione del motore Stage-II (Seco2). Quando l’orologio segnerà 58 minuti post lancio, avverrà la separazione del satellite dal veicolo di lancio, mentre 1 ora e 7 minuti dal lift off il satellite comincerà la fase di dispiegamento dei pannelli solari. Ad 1 ora e 33 minuti è atteso quindi il primo contatto pianificato per il downlink della telemetria satellitare alle stazioni in Alaska. Una volta al sicuro in orbita, il satellite “continuerà le registrazioni di lunga data delle misurazioni di riferimento dell’altezza della superficie del mare e porterà le registrazioni del livello del mare nella quarta decade”, precisa l’Esa.