Un guerriero armato e un ricco corredo ceramico e bronzeo. È il contenuto di una tomba gentilizia di eta’ picena rinvenuta a Sirolo (Ancona) durante recenti indagini di archeologia preventiva eseguiti dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio delle Marche, in accordo con l’amministrazione comunale.
Gli scavi hanno portato alla luce una sepoltura a inumazione della seconda meta’ del VI secolo a.C. che ospita un guerriero armato di elmo, lancia, spada lunga, pugnale con il suo fodero e ascia. Il guerriero è stato sepolto assieme a un ricco corredo ceramico e bronzeo, oltre alle caratteristiche fibule – in bronzo, ambra e osso – collocate sul petto (vedi foto della gallery scorrevole in alto). La presenza di almeno due spiedi e di alcuni altri strumenti in ferro per la cottura delle carni, sono importanti riferimenti per la pratica del banchetto, viene spiegato dalla Soprintendenza. La tomba – aggiungono gli archeologi – e’ a inumazione in fossa rettangolare, il defunto e’ deposto in posizione rannicchiata sul fianco destro e l’ampio corredo di accompagnamento e’ disposto oltre i piedi, dove e’ raccolta la maggior parte dei reperti ceramici. “Dalla disposizione delle fibule possiamo ipotizzare che il defunto fosse avvolto da una veste e poi deposto sul fondo della fossa o meglio all’interno della cassa, al di sopra di uno strato di ghiaia, probabilmente marina: rituale questo non esclusivo dell’area del Conero e che caratterizza l’eta’ picena fin dai momenti iniziali”.
“Il reperto piu’ affascinante – spiegano – e che piu’ degli altri rappresenta lo status e la magnificenza del personaggio e’ uno sgabello pieghevole portatile, realizzato con elementi e sottili aste di ferro con terminazione a borchie di bronzo inserite entro un disco d’avorio, che reggevano il piano di seduta originariamente in stoffa o cuoio”. Nel mondo etrusco e poi anche romano lo sgabello era simbolo di alte cariche pubbliche nella vita politica della citta’: “la presenza di questo oggetto in questa ricca deposizione – concludono i tecnici – potrebbe far ipotizzare che il defunto possa aver ricoperto una carica pubblica-politica nell’ambito della comunita’ picena di eta’ arcaica di Sirolo-Numana”.
Le indagini – dirette dall’archeologo Stefano Finocchi e condotte dalla cooperativa ArcheoLab – sono state effettuate in un terreno di proprieta’ comunale, non distante dalla necropoli “dei Pini” e dalla cosiddetta “Tomba della Regina”, ed erano finalizzate a verificare eventuali interferenze di natura archeologica, in vista di un cambiamento di destinazione d’uso del terreno.