Vaccino anti-Covid, il farmacologo Garattini: “Dopo l’ultimo pasticcio l’attesa si allungherà”

E' possibile che il vaccino anti-Covid non funzioni o non sia sicuro? "Con i pasticci comunicativi, è una domanda che si faranno miliardi di persone"
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Improbabile che il prossimo gennaio si possa già iniziare con la somministrazione dei vaccini, almeno non quelli prodotti da AstraZeneca e da Oxford“: lo ha spiegato, in un’intervista a “Il Messaggero” il farmacologo e presidente dell’Istituto Mario Negri di Milano Silvio Garattini. “Probabilmente aspetteremo un po’ di più, specialmente dopo quest’ultimo pasticcio“, ha precisato l’esperto, anche se errori nei dosaggi “sono cose che possono succedere quando si fa ricerca. Il pasticcio di Astrazeneca è più che altro comunicativo: non si può e non si devono divulgare informazioni così importanti tramite comunicati stampa o interviste sui media“. Ora “partirà un nuovo trial, che sarà condotto in tempi brevi, che ha proprio l’obiettivo di fare chiarezza“.
Diventa dunque improbabile che le prime dosi vengano somministrate a gennaio: “Ritengo più opportuno iniziare magari le vaccinazioni un mese dopo avendo in mano tutti i dati, che un mese prima con qualche incertezza“.
E’ possibile che il vaccino non funzioni o non sia sicuro? “Non penso affatto – è la risposta di Garattini – Ma con pasticci comunicativi di questo tipo, è una domanda che si faranno miliardi di persone. Per questo ritengo debbano intervenire i governi: visto che questi vaccini hanno ricevuto finanziamenti pubblici sostanziosi, i governi devono pretendere che i risultati delle sperimentazioni vengano pubblicati per intero su riviste scientifiche. Bisogna porre fine a questa assurda gara a chi arriva prima al vaccino. Non ha senso. Arrivare per primi non rappresenta un vantaggio per l’azienda perché nessuna di queste aziende è al momento in grado di produrre e distribuire dosi sufficienti del vaccino. Non sarà solo un’azienda a poterle fornire“.

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