Nel 2020 record di lancio di satelliti: il doppio rispetto al 2019, 83 Paesi ne hanno almeno uno nello spazio

"Con la miniaturizzazione dei satelliti e il calo del costo dei lanci, è aumentato gradualmente l'accesso alla spazio. Il 2020 ha visto il record di satelliti lanciati in un anno entro un miglio"
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Il 2020 ha visto il record di satelliti spaziali lanciati in un anno in orbita breve. Lo ha sottolineato Simonetta Di Pippo, direttore dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari dello Spazio extra-atmosferico (Unoosa), parlando alla fiera digitale sulla New Space Economy, che si conclude oggi. “Cio’ a cui stiamo assistendo oggi e’ qualcosa di mai visto prima nel settore spaziale da 60 anni a questa parte – ha detto – Con la miniaturizzazione dei satelliti e il calo del costo dei lanci, e’ aumentato gradualmente l’accesso alla spazio. Il 2020 ha visto il record di satelliti lanciati in un anno entro un miglio, piu’ di 1200, il doppio rispetto al 2019″. Rispetto al 2019, in cui erano 50 i paesi che avevano almeno un satellite nello spazio, “oggi siamo arrivati a 83 – ha continuato – Dal 1957 complessivamente sono stati lanciati nello spazio 10.200 oggetti, ci cui l’11% solo nel 2020“.

Di Pippo ha poi evidenziato come l’Unoosa, insieme a Jaxa (Agenzia spaziale giapponese), abbia aiutato Kenya e Guatemala ad entrare nello spazio. “Ma cio’ che e’ cambiato di piu’ e’ la composizione del settore spaziale, in passato dominato principalmente dai governi e oggi gestito da sistema di attori pubblici e privati che insieme contribuiscono alla space economy. Basti dire che dei piccoli satelliti lanciati dal 2012, la meta’ non sono di governi – ha aggiunto – Pero’ e’ importante agire ora, prima che sia troppo tardi, perche’ siano rispettati i maggiori standard di sicurezza e sostenibili per l’ambiente spaziale”.

Cio’ che piu’ conta, secondo l’esperta, e’ che l’economia spaziale oggi sta crescendo in tutto il mondo, anche nei paesi emergenti. Si stima ad esempio che l’economia spaziale africana crescera’ di oltre il 40% nei prossimi 5 anni. Di Pippo ha infine concluso invitando, anche alla luce di quanto ha mostrato la pandemia da Covid, a lavorare “a livello globale per obiettivi condivisi, sostenibili ed equi. Dobbiamo dimenticare nazionalismi, individualismo e competizione. E’ il solo modo con cui le generazioni future potranno vivere meglio”.

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