Coronavirus, scoppia il caso Abruzzo: per il Presidente Marsilio è in zona arancione da domani ma il Governo frena: “Se lo fa, sarà diffidato”

Scoppia il caso Abruzzo, per il Presidente entra in zona arancione domani ma il governo ne fa una questione di regole e tempistiche
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Neanche il tempo di accogliere la notizia di un’Italia senza zone rosse che scoppia il caso Abruzzo. La regione è l’unica in zona rossa in questo momento ma il governatore Marco Marsilio, alla luce degli ultimi dati “confortanti“, ha firmato un’ordinanza, in vigore da domani, che delinea il passaggio alla zona arancione. Fonti di Governo, pero’, sottolineano che “non c’e’ avallo” sull’anticipazione e che l’eventuale passaggio puo’ avvenire non prima di mercoledi’.

In sostanza, si tratta delle tempistiche e delle regole che prevedono la suddivisione delle regioni in fasce in base ai colori. Marsilio, con sua ordinanza, aveva imposto la zona rossa dal 18 novembre e il ministero aveva confermato quel provvedimento con un’ordinanza in vigore dal 22. Ora il governatore ritiene che siano trascorsi i 21 giorni in zona rossa e – si legge in una nota dello staff – ha “ritenuto di doversi assumere la responsabilita’ di evitare che un’applicazione letterale delle norme vigenti provocasse all’Abruzzo un trattamento sproporzionato e dannoso”. “Gia’ da domani mattina – si legge nella nota – si applica in tutto il territorio regionale la disciplina prevista nelle cosiddette zone arancioni per gli esercizi commerciali. Il completamento del percorso avverra’ mercoledi’ 9 con la riapertura delle scuole, dopo esattamente 21 giorni di disciplina in zona rossa. L’interlocuzione con il Ministro, che e’ stato informato prima dell’adozione del provvedimento – prosegue il comunicato – si e’ svolta sempre all’insegna della reciproca correttezza e leale collaborazione istituzionale”.

La regione Abruzzo – affermano pero’ fonti del Governo – aveva anticipato l’ingresso in zona rossa rispetto all’ordinanza del governo. La cabina di regia che monitora i dati di tutte le regioni ha riconosciuto questa anticipazione che avrebbe potuto portare alla zona arancione nella giornata di mercoledi’. La scadenza dei 21 giorni e’ pero’ prevista per mercoledi’, non per lunedi’. Quindi non c’e’ avallo su questa ulteriore anticipazione“. Fonti vicine al presidente Marsilio fanno sapere che il Governatore abruzzese non commentera’ direttamente la puntualizzazione del Governo sulla data di mercoledi’, anche perche’ nel comunicato veniva riferito come Marsilio avesse sentito Speranza, ma non che il ministro avesse “avallato la decisione“. La responsabilita’ della riapertura e’ di Marsilio, “assunta in totale autonomia”. Le stesse fonti ribadiscono che l’ordinanza, la numero 106, “e’ in vigore da domani” e’ che “il governo puo’ solo, eventualmente, impugnarla“. Domani Marsilio fara’ il punto della situazione in una conferenza stampa.

Si sta valutando in queste ore – secondo quanto apprende l’ANSA da fonti di Governo – una lettera di diffida indirizzata a Marsilio, in cui si chiede al presidente della Regione di ritirare l’ordinanza che anticipa di due giorni l’entrata della Regione in zona arancione. Secondo la messa in mora, se la richiesta non sara’ eseguita, la responsabilita’ di eventuali nuovi contagiati nei luoghi che sarebbero invece dovuti restare chiusi ricadrebbe sotto la diretta responsabilita’ della Regione Abruzzo.

Francesco BocciaIl presidente della Regione Abruzzo è in stretto contatto con il ministro della Salute. L’Abruzzo era stato dichiarato in zona rossa di mercoledì, con due giorni di anticipo rispetto a quanto accade normalmente il venerdì. Ora c’è la disponibilità del Governo a riconoscere il ritorno dell’Abruzzo in zona arancione da mercoledì. Se invece lo farà da domani, l’Abruzzo sarà diffidato. Perché non ci possiamo permettere di rischiare, per gli abruzzesi e per tutti gli italiani. Tutto quello che facciamo, lo facciamo per tenere il Paese in sicurezza. Mi rendo conto che ci sono pressioni dei territori per tornare alla normalità, ma non ci sarà la normalità finché ci sarà questo virus“, ha detto il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, a Live-Non è la D’Urso su Canale 5.

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