Il presidente della Cei, Conferenza Episcopale Italiana, Gualtiero Bassetti, ha lasciato oggi il Policlinico Gemelli di Roma, dove si trovava dal 19 novembre. Dopo la positività al Covid, che era stata appurata lo scorso 28 ottobre scorso, il cardinale era stato ricoverato presso l’Azienda Ospedaliera di Perugia “Santa Maria della Misericordia”, e successivamente portato in terapia intensiva per l’aggravarsi della situazione. Poi la convalescenza al Gemelli e oggi le dimissioni. Tornando a Perugia, il cardinale ha voluto ringraziare, con un messaggio, quanti si sono presi cura di lui, in modo particolare gli operatori sanitari e della comunicazione. “C’è un episodio della vita di Gesù, raccontato all’inizio del Vangelo di Marco, che mi ha sempre affascinato ma anche un po’ intimorito: prima di iniziare la sua predicazione pubblica, Gesù trascorre quaranta giorni nel deserto. Ho sempre pensato che deve essere stato un tempo duro. Ho immaginato che si sia trattato di un tempo di solitudine profonda e di senso di abbandono, in cui avrà pensato alla sua vita passata e avrà sperato ancora in una vita futura bella. Ma il Vangelo aggiunge anche che ‘gli angeli lo servivano’. Quindi vuol dire che non era affatto solo: ha sentito intorno a sé la presenza di forze buone, che gli trasmettevano la vicinanza di Dio. Questa presenza mi ha consolato ogni volta che sono tornato a questo episodio del Vangelo“.
“Oggi – racconta il cardinale Bassetti – posso dire che i giorni che ho vissuto in ospedale per via del Covid sono stati un po’ come quelli di Gesù del deserto. Ho sentito l’arsura, la fatica di respirare, la lotta del mio corpo per respingere l’infezione. Sono stati momenti difficili per me e lo sono per chiunque si trovi in una condizione di sofferenza e veda minacciata la propria vita. Ma posso testimoniare di avere sentito anche la compagnia di alcuni angeli, che mi hanno ricordato quelli che erano al fianco di Gesù: sono anzitutto gli operatori sanitari, dai medici agli infermieri, che si sono presi cura di me prima a Perugia e poi a Roma. Sono stati “angeli custodi” professionali e amabili. A loro non posso che rivolgere il mio primo ringraziamento”. E dopo i medici, Bassetti ringrazia anche i media. “Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare altri angeli: sono gli operatori della comunicazione. Nella Bibbia, l’angelo è il messaggero: io mi sono sentito custodito da persone, che erano attente alla mia persona prima ancora che al mio ruolo, che hanno raccontato un uomo malato prima ancora che la malattia di un cardinale. Grazie a questa loro attenzione ho sentito vicina la presenza di tante persone che hanno pregato per me“, scrive Bassetti.