È tanta l’attesa per il Dpcm con le nuove misure che regoleranno il Natale degli italiani in questo 2020 segnato dalla pandemia di SARS-CoV-2. In arrivo una nuova stretta da parte del governo. Se fino a questa mattina si parlava di Italia in zona rossa dal 24 dicembre al 7 gennaio, le indicazioni che filtrano in serata sono di tutta l’Italia in zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, dal 24 dicembre al 3 gennaio. E’ l’ipotesi di mediazione prevalente nel governo, al termine del vertice di questo pomeriggio, secondo quanto si apprende.
È stata sospesa la riunione a palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed i capi delegazione dei partiti al governo e l’incontro e’ stato riaggiornato a questa sera. La decisione non e’ presa ma l’ipotesi e’ disporre regole da zona rossa il 24, 25, 26, 27, 31 dicembre e l‘1, 2, 3 gennaio. Secondo alcune fonti la discussione e’ ancora “tutta aperta” pero’ e non e’ escluso che la zona rossa valga anche il 6 gennaio o si introducano per l’intero periodo regole da “zona arancione”.
Zona rossa nei giorni piu’ critici, dunque, ovvero quelli a cavallo di Natale, Capodanno ed Epifania: il governo sta lavorando su questa ipotesi che sarebbe stata avanzata dal presidente del Consiglio Conte. Conte da giorni ai suoi interlocutori ribadisce le sue perplessita’ sulla necessita’ di tenere gli italiani chiusi per cosi’ lungo tempo in casa, ma l’ala rigorista insiste sulla possibilita’ di una stretta per tutti i giorni delle festivita’. Possibile comunque che si arrivi ad un compromesso.
Verso spostamenti liberi nel weekend del 18-19 dicembre
Non dovrebbe arrivare, invece, nessuna stretta nel weekend del 19-20 dicembre. Ci si potrà spostare da zona gialla a zona gialla – quasi tutta Italia – come è stato consentito finora, mentre l’arrivo o la partenza da aree arancioni o rosse sarà possibile per i soli residenti. Il governo sarebbe, dunque, orientato a non limitare gli spostamenti nelle prossime ore per evitare i ‘grandi esodi’ delle feste, come lamentato da alcuni governatori che chiedevano un giro di vite. “Il problema non sono gli spostamenti – spiega all’Adnkronos un’autorevole fonte di governo – il problema sono i cenoni e i veglioni, è lì che si rischia davvero“.