“Con una lettera inviata al premier Giuseppe Conte e al capo della Protezione civile Angelo Borrelli, ho chiesto ufficialmente che venga deliberato lo stato di emergenza nazionale dopo l’ondata di maltempo che ha colpito il Veneto tra il 4 e il 9 dicembre scorsi”. Lo rende noto, sulla sua pagina Facebook, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
“La lettera è accompagnata da due documenti tecnici che, in 160 pagine complessive, descrivono l’andamento pluviometrico e nivometrico, contengono un elenco di Comuni colpiti e zone danneggiate, e si concludono con una prima stima dei danni quantificata inizialmente in 323.191.000 euro, ai quali vanno aggiunti 96.500 euro di costi per l’intervento dei volontari di Protezione civile e 286.698 euro per i costi degli straordinari dei vigili del fuoco. Ho chiesto, di conseguenza allo Stato di emergenza, un adeguato sostegno economico, stante le difficoltà delle amministrazioni locali e della stessa Regione a fronteggiare la situazione con la sola adozione di misure finanziarie ordinarie“, spiega il governatore.
Le zone colpite dalle precipitazioni “più importanti” sono state l’Alpago-Cansiglio, il Feltrino, il Basso Agordino, e la zona Longarone-Basso Zoldano, “dove si sono raggiunti quantitativi paragonabili agli eventi alluvionali più estremi degli ultimi decenni, compreso quello del 1966. Nella pianura del trevigiano e del vicentino due torrenti sono esondati allagando interi quartieri. Il vento di scirocco ha causato una forte mareggiata con ingenti danni alla costa, rinnovando anche il fenomeno dell’acqua alta a Venezia. La forte nevicata nella zona montana ha interrotto la viabilità in più punti, ha comportato l’interruzione della distribuzione dell’energia elettrica di migliaia di utenze, con conseguenti interruzioni delle telecomunicazioni”, conclude Zaia.