Meteo Amarcord, l’irruzione di gelo e neve di 17 e 18 dicembre 2001: la grande rivincita del Sud – FOTO e VIDEO

Quando in dicembre sapeva fare inverno: esattamente 19 anni fa, un furioso Burian sferzava le regioni del medio-basso Adriatico con gelo esteso e tormente di neve sin sulle coste
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Va premesso che, quello del 2001, è stato il dicembre più freddo in assoluto del nuovo millennio in Italia, quindi degli ultimi 20 anni. Una anomalia termica su tutto il territorio, fino a -2°C sulle regioni meridionali, -4°C al Nord. Una circolazione impostata da Est, grazie ad un persistente anticiclone di blocco su Centro Ovest Europa, caratterizzò praticamente tutto il mese sin dalle prime battute, con enfasi nel corso della seconda decade. Numerosissime le nevicate che riguardarono l’Italia da Nord a Sud, spesso fino a bassa quota, ma quella che lasciò un segno indelebile nella storia meteo italiana e di tanti appassionati di neve e freddo, fu l’intensa nevicata tra il 17 e il 18 del mese, anche perché colpì in maniera pesante le basse quote e tutta la Puglia.

La configurazione barica che si ebbe a creare in quell’occasione è riportata nell’immagine in evidenza, con potente alta pressione sul Regno Unito, ma valori di pressione elevati su tutto il Centro Ovest Europa, mediamente tra 1024 e 1044 hpa e conseguente, possente blocco alla circolazione mite atlantica. Il Mediterraneo centro-orientale e l’Italia, collocati sul limite orientale dell’alta pressione, rimasero fortemente scoperti rispetto alle gelide correnti provenienti direttamente dalle steppe russe e veicolate verso Ovest dal cuneo anticiclonico proteso fino al Baltico. Una configurazione classica per possente irruzione fredda, l’ennesima, peraltro, ma la più intensa di tutto il mese. Alla quota di 850 Hpa, 1400 m circa in quella circostanza, fecero irruzione isoterme fino al -8/-10°C su tutto il medio-basso Adriatico e il Sud, ma anche -12° proprio sulla Puglia.

Al già significativo potenziale vorticoso che accompagnò il sistema depressionario si unì, come d’altronde piuttosto solito in questo tipo di irruzioni, il fattore stau e il contributo umido offerto dal mare Adriatico. Un cocktail di gelo, vorticità e tanta umidità pescata dal mare, diede luogo a una delle nevicate più potenti per molte regioni del medio-basso Adriatico. Già il giorno 16 dicembre, l’aria fredda aveva fatto il suo ingresso su gran parte d’Italia, eccetto solo l’estremo angolo sudoccidentale, arrecando nevicate intense fin sulla costa sulle regioni del medio Adriatico e furibonde lungo l’Appennino.

Dalle 20.00 di domenica 16 iniziarono le prime nevicate su tutte le Marche, l’Abruzzo, il Molise sugli Appennini interni campani e anche sul Nord della Puglia, Nord Lucania e fino a bassa quota o persino sulle coste adriatiche. Si trattò inizialmente di nevicate intermittenti che durarono tutta la notte. Al mattino del 17 ci fu una generale, temporanea pausa inter-frontale, ma dalle ore centrali di lunedì 17, in coincidenza con l’arrivo del nucleo di aria più gelido dalla Russia, poi per tutto il pomeriggio e la notte successiva, fino a martedì 18 dicembre, imperversavano nevicate intense e continue su gran parte delle regioni adriatiche e relativi Appennini, con autentiche tormente di neve accompagnate al vento di Burian fino a 80 a 100 km/ in Appennino e accumuli impetuosi fino in pianura e sulle coste. Tra il 16 e il 17 dicembre, dopo circa 20 ore di tormenta incessante caddero a Sulmona, località intorno ai 400 m nel cuore degli Appennini abruzzesi, ben 70 cm di neve, sotto forma di autentiche bufere con temperatura costante di -5° in città, fino a -10° alle quote più alte in Appennino, dove di neve ne cadde oltre 1 m.  Ma se in Abruzzo, sul medio Adriatico, in Appennino, le nevicate, anche impetuose erano tuttavia più consuete, a lasciare il segno di quella memorabile ondata di gelo, fu il suo impatto cruento sulla Puglia.

Tra il 17 e il 18 dicembre, l’aria fredda aveva oramai invaso un po’ tutto il paese, ma il nucleo gelido più possente si portò verso il basso Adriatico, con l’isoterma di -12°C a 1400 m circa in transito proprio sulla Puglia. I primi “trenini” di neve, in formazione sul basso Adriatico, iniziarono a imperversare su tutta la Puglia, nella notte verso lunedì 17 fino alle 10.00 del mattino, scaricando già diversi centimetri in accumulo sin sulle coste. Per il corso di lunedì 17, una pausa inter-frontale con qualche nevicate irregolare sempre fin sulle coste, ma con scarsa continuità. Nel cuore della notte su martedì 18, però, giunse, proprio sulla verticale pugliese, il cuore gelido del sistema perturbato, dando vita anche qui a estese e spesso intense nevicate un po’ su tutta la regione.  Gli accumuli particolarmente abbondanti, però, riguardarono zone piuttosto inconsuete come il Tarantino e il Salento, le aree più direttamente interessate dal nocciolo gelido. Su questi settori, imperversò una tormenta di neve associata a raffiche di Grecale intense dalle 3.00 circa notturne di martedì 18, fino alle 7/8.00 del mattino. 4/5 ore di nevicata impetuosa, che lasciò al suolo diffusamente 20/30 cm di neve in località di pianure prossime alle coste, come a Torricella, 32 m slm, in provincia di Taranto e anche su capoluogo Lecce, qui 20 cm circa. Una nevicata, quella della 17/18 dicembre 2001, storica per il Salento, tra le più potenti che abbiano colpito l’area. Nella galleria, tutte le foto dell’evento e anche una video post nevicata sulla città di Lecce.

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Meteo Amarcord: dicembre 2001, quel mese straordinario tra blizzard e gelo da record in tutt’Italia

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