Arrivano i primi importanti dati relativi alla morte di Maradona, avvenuta quasi un mese fa, esattamente il 25 novembre 2020, mentre il Pibe de Oro si trovava nella sua casa di Tigre, in Argentina, dove stava trascorrendo la convalescenza a seguito dell’intervento al cervello al quale si era dovuto sottoporre ad inizio novembre. Sono arrivati oggi i risultati del rapporto tossicologico condotto nell’ambito dell’inchiesta sul decesso dell’ex stella del calcio.
I risultati delle analisi
Stando alle analisi, nell’organismo di Maradona non erano presenti tracce di droga o alcool al momento della sua morte, avvenuta a causa di un arresto cardiorespiratorio, ma nel campione di sangue analizzato sono state rivelate tracce di farmaci utilizzati dall’ex calciatore a causa di diverse patologie. Stando al quadro istopatologico, Maradona soffriva di altre malattie quali la cirrosi epatica, la miocardiofibrosi, la necrosi tubulare acuta associata ad una malattia renale cronica, la fibrosi subendocardica, e l’ateromatosi coronarica calcificata non occlusiva. Tra le problematiche di Maradona sono emerse anche aterosclerosi, cardiopatia ischemica, glomerulosclerosi focale e iperplasia arteriosa nel nodo senoatriale, inoltre il Pibe de Oro aveva anche un polmone con caratteristiche asfittiche associate ad una patologia polmonare cronica. Questo quadro così delicato, dunque, ha inciso molto sulla crisi avuta da Maradona che ne ha causato la morte.