Mentre è in corso l’emergenza SARS-CoV-2, il Giappone deve affrontare anche altri tipi di focolai: nell’area sudoccidentale del Paese continuano ad aumentare i casi di influenza aviaria, un ceppo ad alta patogenicità, costringendo le autorità locali a ulteriori abbattimenti di pollame.
Anche Tokushima (l’ultima di 12 prefetture) è essere stata investita dall’agente patogeno: le fattorie nella cittadina di Awa dovranno sopprimere fino a 18mila polli, mentre per altri 44 stabilimenti agricoli in un perimetro di 10 km vige il divieto di trasportare pollame e prodotti derivati nella regione.
Situazione simile a Miyazaki: individuato l’8° caso da inizio anno, con l’obbligo di abbattimento di 34mila galline.
Il primo caso di influenza aviaria è stato segnalato nella prefettura di Kagawa a inizio novembre (quando è stato imposto l’abbattimento di circa 330mila polli) e altri casi sono stati successivamente registrati a Fukuoka, Hyogo, Miyazaki, Nara, Hiroshima, Wakayama, Oita, Okayama, Shiga e Kochi.