Il quinto Consiglio dei geoparchi UNESCO, a seguito di un complesso negoziato condotto dal ministero dell’Ambiente, ha espresso parere favorevole all’iscrizione di due nuovi parchi italiani, la Majella e l’Aspromonte, nella rete globale dei geoparchi dell’UNESCO. Si tratta del primo semaforo verde per la conquista del riconoscimento: l’esito finale sarà deciso il prossimo marzo dal Consiglio esecutivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco).
Primo passo positivo per l’aspirante Majella Geopark. Dopo un lungo percorso iniziato nel 2016, il Parco Nazionale della Majella ha registrato un primo passo positivo per l’ottenimento del titolo di Geoparco Mondiale dell’UNESCO.
Questo risultato viene dopo la presentazione di un Progess Report da parte dell’Ente Parco nell’ottobre 2020, seguito alle raccomandazioni ricevute dall’UNESCO. L’8 dicembre scorso, la candidatura e il report presentato dall’aspirante Majella Geopark sono stati discussi al Consiglio dei Geoparchi Mondiali dell’UNESCO nella sua quinta sessione. Di questo primo giudizio positivo, che l’Ente apprende con soddisfazione da fonti del Ministero dell’Ambiente, si è in attesa di una comunicazione ufficiale da parte dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. Infatti, questo è uno step tecnico che sarà portato al Consiglio Esecutivo dell’UNESCO nella primavera 2021 per la decisione finale. Solo dopo questo consiglio, si saprà se ci sarà l’assegnazione ufficiale del titolo e se la Majella potrà entrare nella Rete dei Geoparchi Mondiali UNESCO (Global Geoparks Network). Anche se si tratta solo di un primo passo, è stato fondamentale l’affiancamento del Comitato Nazionale Italiano UNESCO Rete Geoparchi Mondiali, dell’Ordine dei Geologi della Regione Abruzzo, delle comunità locali e degli altri enti competenti come la soprintendenza SABAP Abruzzo.
“Il titolo è di particolare interesse ed importanza – ha dichiarato il Presidente Lucio Zazzara – perché, oltre che evidenziare la ricchezza e l’unicità della natura geologica della nostra montagna note nel mondo intero, certifica l’impegno del Parco e delle Comunità tutte che vi abitano a realizzare un modello ripetibile di insediamento sostenibile”.
L’ex presidente del Parco Aspromonte: “Eravamo in pochi a crederci”
“Eravamo in pochi a crederci. Tutti gli altri ci dicevano “che l’Aspromonte non si capisce … … è incompleto, disordinato”.
Noi, invece, l’avevamo sentito respirare fin dentro la sua materia geologica. Eppure questa Montagna s’era più volte dichiarata. Controversa e combattuta, scavata e innalzata dalle epoche più remote, annunciava il manifesto di una geologia teatrale. Conquistata e strappata all’acqua, rigenerata e agitata dagli abissi, più volte sconvolta e scardinata dai terremoti, proclamava il suo stato d’eccezione. Perché l’Aspromonte non vuole regole!“, lo scrive in un post su Facebook Giuseppe Bombino, ex presidente del Parco Nazionale dell’Aspromonte.
“Ora è roccia, poi componimento fluido e organico, senza tregua, né equilibrio. Noi l’avevamo svelata quella grandezza geologica, dizionario della Natura. E vi avevamo letto la successione dei millenni intrappolati in quella liturgia minerale.
Ci derisero, prima. Poi, però, anche la Scienza s’è alzata per applaudire. Ricordo quando presentammo il dossier della candidatura alla Conferenza Mondiale: decine di geositi censiti e caratterizzati, milioni di anni descritti con ordine, sequenze narrate con precisione, e quella saldatura all’Appennino che di Appennino, tuttavia, ha ben poco, su cui uomo e pietra, civiltà e cultura, eruditi e pastori hanno formato la trama e la tessitura dell’ultima Montagna al Centro del Mediterraneo. Signori, inchinatevi, ecco l’Aspromonte!”, scrive Bombino.
“Il mio Grazie a quanti, insieme a noi, ci hanno creduto:
Sergio Tralongo
Sabrina Santagati e lo staff del Geoparco
i Geologi Rosolino Cirrincione, Gaetano Ortolano, Rocco Dominici e Serena Palermiti
le Guide Ufficiali del Parco Nazionale
le Associazioni del Territorio
e tutti coloro che in questi anni, a vario titolo, hanno contribuito al raggiungimento di questo importante risultato”, conclude.