Positivo al Covid si sottopone a chemioterapia perché malato di leucemia: sta bene, non ha avuto complicanze ed è stato dimesso

"Nonostante l'elevato rischio infettivo caratterizzato dalla leucemia, la terapia e l'infezione da Sars-CoV-2, il paziente ha avuto un eccellente decorso"
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Dopo essere stato ricoverato nel reparto di Ematologia del Policlinico Paolo Giaccone di Palermo, ha scoperto di avere il Covid. Doveva sottoporti a chemioterapia perché affetto da leucemia, ma è risultato positivo allo screening di sorveglianza per il Sars-Cov-2. Dopo la scoperta delle positività il giovane è stato subito trasferito dall’ematologia al reparto Covid del Policlinico, dove in ambiente protetto ha proseguito la terapia.  “Nonostante l’elevato rischio infettivo caratterizzato dalla leucemia – dicono dall’ospedale -, la terapia antiblastica e l’infezione da Sars-CoV-2, il paziente ha avuto un eccellente decorso senza manifestare alcuna complicanza respiratoria o infettiva. E stato dimesso al recupero ematologico, dopo circa tre settimane, in ottime condizioni cliniche e con scomparsa del clone leucemico”.

Il riscontro di positività al Covid in un paziente affetto da leucemia acuta e sottoposto a terapia mieloablativa, in assenza di dati in letteratura, inizialmente ci ha molto allarmati – dice Sergio Siragusa, direttore dell’Ematologia del Policlinico –. Tuttavia, un’attenta valutazione delle condizioni cliniche del paziente e una forte sinergia con i colleghi dei reparti Covid, cui va il mio particolare ringraziamento, ci hanno indotto a proseguire con la terapia antileucemica. Una scelta risultata vincente”.  

“Un’esperienza di buona sanità realizzata nella nostra struttura che ci rende particolarmente orgogliosi – conclude Alessandro Caltagirone, commissario straordinario del Policlinico Giaccone – sia perché dimostra la grande professionalità dei nostri specialisti ma che rappresenta anche un ottimo esempio di collaborazione interdisciplinare tra reparti specialistici e reparti Covid nella gestione delle patologie acute e gravi”. 

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