Secondo il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri, i dirigenti del Ministero della Salute “non applicando e aggiornando per 13 anni il piano pandemico hanno mandato allo sbaraglio medici e infermieri“.
In un’intervista a La Stampa, Sileri si è scagliato contro i “direttori della prevenzione che si sono avvicendati in questi 13 anni e hanno scritto un piano per la pandemia influenzale senza mai né applicarlo e nemmeno aggiornarlo alla luce delle epidemie che si sono succedute in tutto questo tempo, come sars, mers, aviaria. Il programma Report ha puntato il dito contro l’attuale vice direttore della sezione europea dell’Oms, Ranieri Guerra. Ma qui c’è una sciatteria e un pressapochismo generalizzati, persone che hanno mandato a morire centinaia di medici e infermieri, ai quali nessuno ha mai fatto un corso ed eseguire una esercitazione. Le dimissioni e le scuse me le aspetto da tutti coloro che in questi anni il Piano se lo sono passato di mano. Con il Ministro non ne ho ancora parlato. Voglio sperare la pensi come me“.
Il viceministro ha anche ricordato i rischi degli assembramenti, dopo quanto accaduto lo scorso fine settimana: “Con tutta questa movimentazione rischiamo di ricominciare da capo proprio quando con il calo dei contagi delle ultime settimane stavamo per compiere l’ultimo miglio: raggiungere la soglia di 6-7mila casi al giorni che consente al contact tracing di tenere sotto controllo i focolai“.
Sulla decisione della cancelliera tedesca Angela Merkel, Sileri ha spiegato: “Noi il lockdown totale lo abbiamo fatto prima dei tedeschi. È chiaro che dobbiamo impedire che il gran numero di contatti sociali sotto le feste ci riporti a 35-40mila casi al giorno. E penso anche che le mezze misure non servano. Senza arrivare a bloccare il Paese per 15 giorni credo sia sufficiente proclamare la zona rossa in tutto il Paese nei giorni più a rischio del clou delle feste“.
Sulla riapertura delle scuole il 7 gennaio, il viceministro ha aggiunto: “Se i contagi restano così apriranno senza dubbio. Si sta già lavorando per impedire gli assembramenti sui mezzi di trasporto pubblici, potenziandoli e scaglionando gli orari di ingresso e uscita“.