SARS-CoV-2, vaccinati l’infettivologo Bassetti e il virologo Pregliasco: “Sono orgoglioso, mi sento più forte”, “vaccino unico modo per uscirne”

Anche l’infettivologo Matteo Bassetti e il virologo Fabrizio Pregliasco hanno ricevuto il vaccino contro SARS-CoV-2: entrambi esprimono fiducia per il futuro
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Oggi in Italia, come nel resto d’Europa, sono iniziate le prime somministrazioni del vaccino contro SARS-CoV-2, sviluppato da Pfizer e BioNTech. Tra coloro che sono già stati vaccinati e che esprimono fiducia per il futuro della pandemia ci sono anche l’infettivologo Matteo Bassetti e il virologo Fabrizio Pregliasco.

Ho appena fatto il vaccino a Genova e sono molto contento. Sono orgoglioso di averlo fatto tra i primi e mi sento più forte. Credo che ognuno che farà il vaccino dovrà sentirsi più forte. E’ fondamentale farlo ed è un atto d’amore verso di noi e verso gli altri. E’ anche un tributo a quello che la scienza ha fatto in dieci mesi. Mi auguro che da oggi in poi inizi una nuova era, quella post Covid grazie al vaccino”, ha detto all’Adnkronos Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria. “Sono contento di essere stato vaccinato – ha aggiunto Bassetti -. Sono tranquillo e oggi deve essere un messaggio verso chi è scettico. In 8 mesi abbiamo già due vaccini e spero che il 2021 sarà più tranquillo per chi ha affrontato la malattia”.

Sulla stessa linea anche il virologo Fabrizio Pregliasco, fra i primi 7 a vaccinarsi all’ospedale Niguarda di Milano in qualità di presidente dell’Anpas (Associazione nazionale pubbliche assistenze). “Ho fatto il vaccino, sto bene, nessun evento avverso nell’immediato. Sono contento di essere stato fra i primi in Lombardia, testimonial di questo V-Day. E’ doveroso eseguire la vaccinazione, è l’unico modo per uscire da questo tunnel. Oggi è un punto di partenza simbolico, ci dice che possiamo cominciare a guardare con speranza al futuro”, ha detto all’Adnkronos.

Io sono fiducioso nella sicurezza – ribadisce il virologo dell’università degli Studi di Milano – Mi sono sempre occupato proprio di sviluppare vaccini nell’ambito dell’influenza e dell’epatite e sono fiducioso nei metodi di valutazione. La vaccinazione è importante perché serve come un’azione comunitaria: uno si vaccina per gli altri e questo è l’unico modo affinché la nostra comunità possa riprendere una vita anche economica serena”. Un “punto di partenza simbolico, ma servirà nel breve per poter ampliare la copertura. Sono contento di averlo fatto, perché reputo una doverosa necessità dimostrare la sicurezza e l’efficacia” dei prodotti scudo. “I vaccini sono stati nel passato, sono e saranno ancora nel futuro un elemento fondamentale“, conclude l’esperto.

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