Vaccino anti-influenzale: nel Lazio “è andata meglio di altre regioni, ma le dosi non sono sufficienti”

"Già a settembre c’era il delirio per il reperimento del vaccino anti-influenzale, veniva continuamente gente in farmacia a chiederlo"
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Andrea Cicconetti, segretario Federfarma Roma e consigliere Federfarma Lazio, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sulla carenza del vaccino anti-influenzale – “Nel Lazio è andata sicuramente meglio di altre regioni, bene ma non benissimo –ha affermato Cicconetti-. Le dosi che la Regione Lazio ha messo a disposizione nelle farmacie non sono state sufficienti per coprire il fabbisogno. A noi sono arrivate 112mila dosi che sono state distribuite nelle varie farmacie con il meccanismo della distribuzione per conto. La grossa eco mediatica che c’è stata sul discorso della campagna vaccinale ha certamente influito sulla richiesta, l’anno scorso le farmacie avevano le dosi nel canale retail e ne hanno vendute pochissime. Già a settembre c’era il delirio per il reperimento del vaccino anti-influenzale, veniva continuamente gente in farmacia a chiederlo, quindi era nell’aria questo boom di richiesta del vaccino. La seconda tranche di dosi di 20mila dosi è andata esaurita in 3 ore e mezza”.

Sul vaccino anti-covid – “Nell’ambito della filiera sanitaria ognuno deve fare correttamente il proprio ruolo. Le farmacie, che da sempre sono al centro della distribuzione dei farmaci, possono sicuramente prendersi in carico l’onere di distribuire il vaccino. I nostri pazienti affezionati già iniziano a chiederlo. Si può fare rete tra farmacie e medici, rispettando ognuno il proprio ruolo”.

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