Vie respiratorie dei bambini sotto attacco nei mesi freddi: le misure anti-Covid possono proteggerli da altri virus, i consigli degli esperti

Le misure di prevenzione anti-Covid-19 possono proteggere i bambini anche da altri virus stagionali. Nel numero speciale del magazine “A Scuola di salute” tutte le informazioni su cause, diagnosi e cura
MeteoWeb

Vie respiratorie dei bambini sotto attacco nei mesi invernali. Insieme a influenza e raffreddore, in questo periodo normalmente si registra anche l’aumento dei casi di asma, sibilo (wheezing) e bronchiolite. Quest’anno, segnato dalla pandemia COVID-19, le misure anti-contagio (mascherine, distanziamento, igiene delle mani) e la vaccinazione antinfluenzale possono essere ulteriori fattori di protezione soprattutto per wheezing e bronchiolite, malattie strettamente correlate alla circolazione dei virus stagionali. Nel nuovo numero di “A Scuola di salute”, il magazine digitale a cura dell’Istituto per la Salute del Bambino Gesù, diretto dal prof. Alberto G. Ugazio, le informazioni degli esperti su cause, diagnosi e cura di queste malattie respiratorie e i consigli di prevenzione per le famiglie.

«Ci aspettiamo che quest’anno wheezing e bronchiolite, entrambe causate da un’infezione virale, siano meno frequenti rispetto alla passata stagione» spiega il prof. Alberto Ugazio, direttore dell’Istituto per la Salute del Bambino Gesù. «Le misure di contrasto al contagio da SARS-CoV2 valgono, infatti, anche per altri virus. Un’ulteriore barriera protettiva è la vaccinazione antinfluenzale che se praticata dalla maggioranza degli italiani entro dicembre, limiterà la diffusione del virus dell’influenza, una delle cause principali di wheezing. Anche gli attacchi di asma, potenziati dalle infezioni delle vie respiratorie, potrebbero essere un po’ meno frequenti. Attenzione però ai sintomi che possono mandare in confusione i genitori perché simili a quelli del COVID-19. In caso tosse, raffreddore, inappetenza o malessere, è importante rivolgersi al proprio pediatra che saprà valutare il caso e fornire le indicazioni più appropriate».

Asma

L’asma è una malattia caratterizzata da infiammazione e ostruzione dei bronchi. In Italia colpisce il 10% della popolazione sopra i 6 anni ed è scatenata da 4 fattori principali: allergia alle polveri, acari, pollini, pelo di animali (la maggior parte dei casi è di origine allergica); esposizione al fumo di sigaretta; sforzo durante l’attività fisica e infezioni virali durante l’inverno che potenziano l’infiammazione allergica a livello delle vie aeree.

L’asma si manifesta con una tosse secca e stizzosa, talvolta con fischi o sibili e difficoltà respiratoria. La diagnosi si effettua attraverso l’esame clinico dei sintomi, con la spirometria e con le prove allergiche. La cura – spiegano gli specialisti del Bambino Gesù – consiste nella gestione dell’attacco acuto con farmaci specifici e con terapie in grado di ridurre l’infiammazione dei bronchi e la frequenza degli attacchi.

Per tenere sotto controllo la malattia e prevenire gli attacchi gravi, gli esperti raccomandano ai genitori di proteggere i bambini dai fattori ambientali scatenanti (fumo, allergeni), di effettuare regolari controlli clinici e, come indicato dalle linee guida internazionali, di eseguire ogni anno il vaccino antinfluenzale. Il virus dell’influenza, infatti, può essere causa diretta di attacchi asmatici o può peggiorarne l’intensità.

Sibilo (Wheezing)

Il sibilo respiratorio, o wheezing, è un suono musicale, acuto e continuo, emesso dal bambino durante l’espirazione. È causato da un temporaneo restringimento delle basse vie respiratorie, solitamente innescato da un’infezione virale (ad esempio un raffreddore) ed è predisposto dalla nascita pretermine, dalla familiarità e da alcuni fattori ambientali, inquinamento atmosferico, esposizione agli allergeni.

Molto frequente tra i più piccoli (1 bambino su 3 ha un episodio nei primi 3 anni di vita), in genere scompare con la crescita e solo in una piccola percentuale di casi evolve in asma bronchiale. La diagnosi di wheezing viene fatta dal pediatra attraverso l’esame clinico e l’auscultazione del torace che permette di rilevare il sibilo anche quando è poco intenso.

Sul fronte della cura – sottolineano gli esperti del Bambino Gesù – è molto importante somministrare tempestivamente (per via inalatoria) i farmaci che sfiammano e dilatano i bronchi “ristretti”, per evitare il peggioramento dei sintomi e la visita in pronto soccorso. I centri specialistici istruiscono dettagliatamente i genitori sul corretto riconoscimento delle riacutizzazioni respiratorie e su come seguire le terapie a casa in modo appropriato.

Bronchiolite

La bronchiolite è un’infezione acuta, causata da diversi tipi di virus, che colpisce le basse vie respiratorie, in particolare i bronchioli che si restringono causando difficoltà respiratoria. La forma scatenata dal virus respiratorio sinciziale (VRS) si manifesta maggiormente nei mesi invernali, soprattutto tra gennaio e febbraio.

L’infezione colpisce i bambini piccoli, in particolare quelli tra i 3 e i 6 mesi, si trasmette per contatto diretto con le secrezioni nasali o tramite le goccioline trasportate dall’aria e si manifesta con febbricola, raffreddore e tosse. Nelle forme più gravi possono comparire tosse secca insistente, difficoltà respiratoria, episodi di apnea, cianosi e difficoltà a mangiare.

La diagnosi di bronchiolite è essenzialmente clinica, basata sulla visita pediatrica. Il suggerimento per i genitori, nel caso in cui il pediatra disponga le cure a casa, è di offrire al bambino pasti piccoli e frequenti per garantire l’idratazione ed effettuare i lavaggi nasali per facilitare la respirazione. Infine, per ridurre il rischio di bronchiolite sono valide alcune semplici norme: evitare gli ambienti affollati e lavarsi spesso le mani, prima e dopo aver accudito il bambino.

Condividi