Zona arancione in Campania, scoppia la protesta dei ristoratori, strade bloccate a Napoli: “Decisione assurda, avevamo fatto rifornimenti” [FOTO e VIDEO]

Protesta a Napoli contro la zona arancione: "I ristoratori e i bar sono infuriati, ho la sensazione che si vada incontro a problemi di rivolta e di ordine pubblico"
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La Campania ha appena annunciato che resterà in zona arancione fino al 23 dicembre, nonostante da domani avrebbe potuto tornare in zona gialla per la scadenza della precedente ordinanza del Ministero della Salute. Il Governatore campano Vincenzo De Luca, invece, ha deciso di mantenere la zona arancione fino all’entrata in vigore del Decreto Natale del Governo. E così è scoppiata la protesta dei ristoratori, scesi in piazza a Napoli.

Sul lungomare della città, nella zona di piazza Vittoria, oltre un centinaio di ristoratori e pizzaioli che contestano la decisione della zona arancione hanno messo in atto un blocco stradale (vedi foto della gallery scorrevole in alto). L’allentamento delle restrizioni confermato ieri dal Ministero della Salute aveva spinto molti ad approvvigionarsi di derrate per i quattro giorni di riapertura possibili fino alla nuova zona rossa nazionale. Derrate che ora risulteranno inutili e in gran parte deperibili, spiegano i ristoratori.

Sul posto, ci sono i carabinieri. Per il momento la situazione e’ tranquilla, a eccezione delle ripercussioni sul traffico.

“Stiamo contattando il Prefetto, i ristoratori e i bar sono infuriati, ho la sensazione che si vada incontro a problemi di rivolta e di ordine pubblico“. Lo afferma all’ANSA Massimo Di Porzio, presidente del settore ristorazione di Confcommercio Campania. “In queste due ore dall’uscita dell’ordinanza – spiega Di Porzio, titolare di una storica pizzeria a Chiaia – ho ricevuto decine di telefonate di ristoratori indignati, sapevano che saremmo diventati zona gialla, che si stava aperti almeno a pranzo, hanno fatto la spesa, richiamato il personale. A 12 ore di distanza dalla zona gialla la Regione ci riporta al regime di zona arancione, e’ gravissimo”. Di Porzio sottolinea anche che “l’ordinanza e’ stata emessa senza neanche una telefonata alle associazioni di categoria per concordare qualcosa o almeno per avvisarci, nulla. Noi subiamo soltanto un’ordinanza che non e’ giustificata dai parametri di riferimento a livello nazionale. A questo punto noi associazioni non riusciamo a garantire la sicurezza, per questo chiediamo l’intervento del Prefetto. La Campania e’ l’unica regione d’Italia in cui esercizi non possono operare neanche a pranzo, cosa che ad esempio si puo’ fare da domani in Toscana che era nelle nostre condizioni. E poi c’e’ la restrizione rispetto alle bevande dalle 11 del mattino che crea una situazione unica in Italia. Per questo sento molti ristoratori che vogliono aprire ugualmente che cercano in maniera indipendente strade per rivoltarsi, noi cerchiamo di mediare e di far rispettare la legge ma in queste ore e’ difficile“.

Di Porzio pensa anche ai ristori per il settore annunciati ieri dal premier Conte: “In Campania i ristoratori – dice – non hanno mai lavorato per tutto il mese di dicembre, ma il ristoro nazionale e’ uguale per tutti, se la Regione fa regole piu’ restrittive allora aggiunga dei propri ristori al settore”.


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