Accadde oggi, il 26 gennaio 2020 moriva Kobe Bryant: un anno senza il Black Mamba e la piccola Gigi

Un anno fa il tragico incidente di Los Angeles che è costato la vita alla stella NBA Kobe Bryant e alla sua piccola figlia Gigi
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Era il 26 gennaio dello scorso anno quando una tragica notizia sconvolgeva il mondo intero. A causa dello schianto di un elicottero, che viaggiava sulla Conte di Los Angeles, Kobe Bryant, la sua figlia Gigi, di soli 13 anni e altre 7 persone hanno perso la vita. L’ex stella NBA si stava spostando con la figlia Gianna, appassionatissima di basket e già una piccola star della palla a spicchi americana, per una partita con la sua squadra. Nessuno, purtroppo, è sopravvissuto al tragico schianto e, oggi, il mondo intero li ricorda. Il Black Mamba aveva 41 anni, la piccola Gigi solo 13: Kobe era solito viaggiare in elicottero per evitare il traffico, ma quel giorno le condizioni meteorologiche avverse sono state fatali. Una fitta nebbia ha causato una scarsa visibilità che ha messo in difficoltà il pilota.

Chi era Kobe Bryant

Bryant, che ereditò la passione del basket dal padre, mosse i suoi primi passi nel mondo della pallacanestro proprio in Italia, dove giocava il papà, tra Reggio Calabria, Rieti e Reggio Emilia. Terminata a 13 anni l’avventura italiana, Bryant tornò negli Stati Uniti e all’high school riuscì a guadagnarsi una fama a livello nazionale per la vittoria del titolo statale con la Lower Merion High School. Non ancora 18enne si dichiarò eleggibile per il Draft NBA saltando il college nonostante l’interessamento di diverse università e fu scelto dai Charlotte Hornets al primo giro, come numero 13 assoluto, ma subito dopo i diritti su di lui vennero ceduti ai Los Angeles Lakers in cambio di Divac. I gialloviola, che avevano appena firmato un contratto con O’Neal, fecero un provino a Bryant, rimanendone affascinati. Così nel 1996 fece il suo esordio tra i professionisti, senza segnare punti, ma con impegno, sudore, fatica ed il suo indimenticabile sorriso, riuscì ad ottenere piano piano tantissime soddisfazioni, conquistando con i Lakers ben 5 titoli NBA, vincendo due ori alle Olimpiadi con la Nazionale statunitense e conquistando tanti riconoscimenti individuali. Per non parlare dei record da lui stabiliti:

  • il più giovane giocatore ad essere scelto nell’NBA All Rookie Team
  • il più giovane giocatore ad aver vinto lo Slam Dunk Contest
  • Il più giovane giocatore dell’All Star Game
  • Maggior numero di recuperi negli All Star Game: 37
  • Maggior numero di rimbalzi offensivi: 10
  • più tiri da tre segnati in un tempo: 8
  • più tiri liberi segnati in un quarto: 14
  • Unico giocatore della storia NBA ad aver segnato almeno 600 punti nella postseason per tre anni consecutivi
  • Unico giocatore della storia NBA ad aver segnato 60 punti nella sua ultima partita da professionista
  • Più tiri segnati da 3 nell’All Star Game: 17

Sposato con Vanessa era padre di 4 splendide figlie: Natalia, Gianna Maria-Onore, Bianka-Bella e Capri.

Il ricordo straziante dela moglie Vanessa

Vanessa Bryant ha pubblicato la lettera ricevuta da una amica di Gigi, ringraziandola per questo dolce pensiero: “oggi ho ricevuto questa dolce lettera da una delle migliori amiche di Gianna, Aubrey. Ti amo Aubz (come ti chiamerebbe la mia Gigi). Grazie mille per aver condiviso meravigliosamente alcuni dei tuoi ricordi della mia Gigi con me e per avermi permesso di condividerli qui sul mio profilo Instagram. La mia Gigi è INCREDIBILE e apprezzo davvero la tua premurosa lettera. Ti amo così tanto. Mi mancano così tanto anche la mia bambina e Kob-Kob. Non capirò mai perché e come sia potuta accadere questa tragedia a esseri umani così belli, gentili e sorprendenti. Non mi sembra ancora vero Kob. Gigi, rendi ancora orgogliosa la mamma. Ti amo!“.

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