Si chiamerà “75190 Segreliliana” l’asteroide conosciuto anche con la sigla 1999 VD169, scoperto alla fine degli anni Novanta nella Fascia principale degli asteroidi, situata tra le orbite di Marte e Giove: lo ha ufficializzato, lo scorso 17 novembre, l’Unione Astronomica Internazionale (IAU), intitolando il corpo minore del Sistema solare a Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah italiana e alla deportazione al campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. La nomina è stata annunciata oggi in apertura del convegno “Convivere con Auschwitz, edizione 2021”, organizzato dall’Università di Trieste in collaborazione con il Memoriale della Conferenza di Wannsee e l’Istituto Italiano di Cultura di Berlino.
“Che il mio nome e il numero a cui ciascuno di noi era ridotto ad Auschwitz, traslato in un corpo celeste, possa valere da memento e monito ‘che questo è stato’ e potrebbe accadere di nuovo senza informazione, conoscenza, coscienza e responsabilità”, ha commentato Segre in una lettera inviata agli organizzatori del convegno.
A Liliana Segre è stato intitolato un asteroide molto particolare: il corpo minore numero 75190, lo stesso numero che le era stato assegnato al suo arrivo ad Auschwitz e che porta tatuato sull’avambraccio. 75190 Segreliliana è un asteroide di 1498 metri di diametro e di magnitudine assoluta di 15,8, appartenente alla Fascia principale, situata tra le orbite di Marte e Giove, con un periodo di rivoluzione di 3,74 anni.
“Alla fine della giornata, il mio mondo di fantasia, al quale mi aggrappavo per ‘fuggire’ dal campo, era diventato una piccola stella che vedevo nel cielo. Sempre la stessa. L’avevo notata una sera di cielo terso, quando i nostri aguzzini ci davano pochi minuti di tregua, Da quella sera, ogni giorno quando arrivava buio la cercavo, le parlavo. Ero felice di ritrovarla, significava che un altro giorno era passato”. Così ricorda la stessa Liliana Segre nella sua autobiografia “Fino a quando la mia stella brillerà”, scritta con Daniela Palumbo nel 2015. E racconta che lei, allora tredicenne, vedendola ogni sera le diceva: “Finché io sarò viva, tu, stellina, continuerai a brillare nel cielo. Stai tranquilla, io non morirò. Io sarò sempre con te”.
Venuto a conoscenza di questo aspetto della vita della senatrice, Gianni Peteani (figlio di Ondina Peteani, prima staffetta partigiana e anch’ella sopravvissuta ad Auschwitz) ha pensato di dedicarle un asteroide. “Appena verificato che l’asteroide 75190 era ancora libero da attribuzioni, ho scritto a Grant Stokes, responsabile del progetto LINEAR (The Lincoln Near-Earth Asteroid Research) per il Massachusetts Institute of Technology, che lo aveva scoperto il 14 novembre 1999 a Socorro, proponendogli la nomina e ricevendo una sua immediata e partecipata adesione”, racconta Paolo Molaro, astronomo dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Trieste.
La motivazione della nomina, approvata dalla Divisione F della IAU, riporta: “L’asteroide N. 75190 onora la sopravvissuta ad Auschwitz Liliana Segre (nata nel 1930) con lo stesso numero assegnatole nel campo di detenzione. Il 19 gennaio 2018 Liliana Segre è stata nominata Senatrice a Vita dal Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella per la toccante testimonianza di bambina prigioniera nei campi di concentramento nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Ha dedicato la sua vita alla testimonianza e alla crescita della consapevolezza dell’Olocausto affinché non si ripeta mai più”.
L’attribuzione è stata comunicata alla senatrice Segre da Ewine van Dishoeck, presidente dell’Unione Astronomica Internazionale, in una lettera firmata da tutti i membri del comitato esecutivo della IAU. La lettera termina con queste parole: “Un asteroide è un corpo celeste che riflette la luce della nostra stella, il Sole: ed è quindi un riconoscimento molto appropriato a Lei che riflette la luce di tutti gli innocenti spenti dalla follia umana”.
Nata il 10 settembre 1930, Segre è stata nominata senatrice a vita dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 19 gennaio 2018 per i suoi altissimi meriti nel campo sociale. Liliana Segre venne catturata a Milano con la sua famiglia e deportata in Polonia il 30 gennaio 1944, per poi essere liberata il 1º maggio 1945, tra i pochi bambini sopravvissuti allo sterminio.