Avvistata foca monaca in Salento, l’ultima volta 50 anni fa

Avvistata una foca monaca nelle acque dell'Area marina protetta di Porto Cesareo, nel Salento
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Una foca monaca nelle acque dell’Area marina protetta di Porto Cesareo, nel Salento: l’esemplare, appartenente a una specie protetta e in via di estinzione, è stato avvistato dal pescatore e diportista sportivo Omar De Benedittis, mentre, a bordo della sua imbarcazione, si trovava nella ‘Zona A’ dell’Area marina protetta.
I biologi della Area marina protetta hanno appurato che effettivamente si trattava di un esemplare di foca monaca, ritornata a solcare le acque dello Jonio dalle quali da tempo era assente.
“Siamo di fronte alla documentazione filmata e reale, di un ritorno atteso da anni e di importanza rilevate“, ha affermato il direttore della della riserva, Paolo D’Ambrosio: “La foca monaca, infatti era scomparsa da tempo in diverse zone dal Mediterraneo. Il suo ultimo avvistamento nelle acque di Porto Cesareo risale addirittura agli anni settanta. Un esemplare pescato in quel periodo e poi imbalsamato, fa mostra di sé nel locale museo di Biologia marina intitolato alla memoria del professor Pietro Parenzan. Poi, per tutta una serie di cause che vanno dall’antropizzazione del litorale costiero sino alla minaccia per questa specie, rappresentata da predatori senza scrupoli, ne ha decretato, l’allontanamento e la quasi estinzione“.
La foca monaca mediterranea è un mammifero pinnipede, unico rappresentante, in Mediterraneo, della famiglia delle foche. Può raggiungere i 300 chili di peso. Un tempo presente in tutto il Mediterraneo, ha visto rarefarsi la sua popolazione come conseguenza della frequentazione turistica delle coste e, soprattutto, della cattura e uccisione da parte dell’uomo. Si nutre di pesci e cefalopodi. Alla fine del Novecento si considerava estinta in Italia. Più di recente si è assistito a segnalazioni nel basso adriatico e lungo le coste ioniche italiane, greche e albanesi. L’ultima segnalazione in Salento ha riguardato un cucciolo a Frigole, sulla costa leccese, poi rinvenuto morto a poca distanza, a Torre San Gennaro. Qualora si dovesse avvistare la foca monaca, raccomandiamo di non molestarla, non disturbarla e segnalarne l’avvistamento esclusivamente alle autorità,” ha precisato il prof. Antonio Terlizzi, docente di Zoologia e biologia marina dell’università di Trieste.

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