Il “paradosso della temperatura dell’Olocene” (ovvero dell’attuale periodo interglaciale iniziato 12.000 anni fa) è una questione centrata sulla discordanza tra i modelli climatici e le ricostruzioni basate sull’analisi di reperti geologici, che aveva portato alcuni a sostenere che i modelli climatici usati per le previsioni sul riscaldamento globale fossero errati. Ora, uno studio di fossili marini, analizzati da un team internazionale di ricerca guidato dalla statunitense Rutgers University, sembrerebbe aver risolto la questione: negli ultimi 12.000 anni la Terra non e’ mai stata cosi’ calda come adesso. In quest’arco di tempo, le temperature hanno continuato a salire senza oscillazioni, contrariamente a quanto ipotizzato da alcune precedenti ricostruzioni.
Per risolvere il mistero, i ricercatori guidati dalla paleoclimatologa Samantha Bova hanno esaminato i gusci calcarei di piccoli organismi marini (foraminiferi) che hanno ‘registrato’ l’andamento storico della temperatura delle acque oceaniche piu’ superficiali, che rispecchia il trend della temperatura globale. In particolare, nei gusci fossili hanno letto le temperature degli ultimi due periodi piu’ caldi della Terra, cioe’ l’ultimo periodo interglaciale (compreso tra 128.000 e 115.000 anni fa) e quello attuale dell’Olocene. I risultati dimostrano che le attuali temperature medie globali annuali sono le piu’ calde degli ultimi 12.000 anni e sono paragonabili a quelle di 125.000 anni fa. “La nostra ricostruzione – spiega Bova – mostra che la prima meta’ dell’Olocene e’ stata piu’ fredda dell’era industriale per effetto delle calotte di ghiaccio rimaste dalla precedente era glaciale. Il riscaldamento di fine Olocene, invece, e’ stato causato dall’aumento dei gas serra, come previsto dai modelli climatici, e questo elimina ogni dubbio sul ruolo dell’anidride carbonica nel riscaldamento globale. Abbiamo visto che il riscaldamento post-industriale ha accelerato la persistente e progressiva tendenza al riscaldamento degli ultimi 10.000 anni”.