Corsa contro il tempo in Brasile per rifornire di ossigeno gli ospedali dell’Amazzonia, inondati di pazienti Covid legati alla nuova variante scoperta proprio nell’area: i medici erano arrivati a dover alternare i pazienti ai ventilatori, ruotandoli ogni 10 minuti.
L’aeronautica brasiliana ha avviato un ponte aereo: il primo carico di bombole con 9.300 chili di ossigeno è arrivato da San Paolo e ha evitato tra l’altro l’evacuazione di 61 neonati prematuri che avevano bisogno di ventilazione meccanica ed erano tutti ricoverati in terapia intensiva in vari ospedali di Manaus. Per i piccoli era scattata una gara di solidarietà con molti Stati brasiliani che si erano offerti di curarli.
Nove pazienti sono stati trasferiti da Manaus a Teresina, nel nordest del Brasile, altri pazienti sono stati spostati in 6 città.
Manaus è il luogo di origine di una nuova variante di SARS-CoV-2, quella brasiliana, che ha indotto il Regno Unito a porre il veto sui voli dal Brasile e dai Paesi vicini.
L’aumento dei casi di Covid-19 in Amazzonia ha mandato in tilt un sistema sanitario già fragile: a farne le spese sono stati anche i pazienti con altre patologie che richiedono la somministrazione di ossigeno.