Dopo essere stata a capo, negli ultimi cinque anni, delle diverse attività di R&S per lo Strategic Research Cluster (SRC) sulle tecnologie di robotica spaziale, istituito dall’Unione Europea nell’ambito di Horizon 2020, Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67 %) e Leonardo (33 %), e i suoi partner si sono aggiudicati dalla Commissione Europea l’avvio di un progetto (fase A/B1) per la dimostrazione in orbita di servizi In Orbit Servicing, dedicati al mantenimento e gestione di veicoli spaziali. Una prima dimostrazione in orbita è attesa per il 2026.
Questo nuovo progetto, denominato EROSS+, che sta per European Robotic Orbital Support Services, sarà sotto la guida di Thales Alenia Space. Il consorzio include: Thales Alenia Space in Francia che supervisionerà l’intero sistema contribuendo alle funzioni di Guida, Navigazione e Controllo per questo nuovo tipo di missione; Thales Alenia Space in Italia che gestirà il design della missione; l’Agenzia Spaziale Tedesca (DLR) per gli aspetti della robotica; GMV (Spagna) per i sistemi di autonomia robotica; PIAP Space (Polonia) per i meccanismi di presa e SINTEF (Norvegia) per l’architettura del software. Come nelle prime due fasi dello SRC, il consorzio PERASPERA, costituito dalle Agenzia Spaziali dei Paesi Europei (Germania, Francia, Italia, Spagna, Polonia, Regno Unito e l’ Agenzia Spaziale Europea) contribuirà alla revisione tecnica del progetto EROSS+, a supporto dei servizi della Commissione Europea.
Questa è la terza ed ultima fase per SRC nell’ambito dei progetti H2020, basata sulle due fasi precedenti che hanno permesso di incrementare il Livello di Maturità Tecnologica (Technology Readiness Level) di diversi elementi chiave di partenza. La prima fase ha coinvolto sei progetti relativi allo sviluppo delle tecnologie dedicate alla robotica e alle operazioni in orbita. Thales Alenia Space è stata a capo di I3DS (sensori integrati in 3D), una suite di sensori per missioni robotiche. La seconda fase, attualmente in fase finale, ha permesso di integrare gli elementi fondamentali sviluppati in precedenza in applicazioni più specifiche, attraverso tre progetti orientati ai veicoli spaziali modulari e riconfigurabili (MOSAR), all’assemblaggio in orbita (PULSAR) e ai servizi in orbita (EROSS), anche quest’ultimo con a capo Thales Alenia Space. Questi progetti sono oggi grandi dimostratori di Terra, un primo passo per dimostrare la fattibilità delle applicazioni mirate, in modo particolare EROSS che validerà tutte le tecnologie necessarie per i servizi in orbita.
La terza fase consiste ora nel preparare la dimostrazione in orbita di questo tipo di nuove missioni (fino al progetto preliminare). EROSS+ fa seguito all’attività di EROSS e mira a sviluppare una soluzione europea per i servizi in orbita. Questi veicoli spaziali saranno in grado di effettuare un’ampia gamma di operazioni in orbita, incluso il rientro controllato dei detriti spaziali, la manipolazione robotica, l’estensione della vita operativa di un satellite, il rifornimento in orbita, l’ispezione e molte altre. Il progetto avrà inizio a febbraio e durerà 24 mesi. L’obiettivo consiste nel progettare un dimostratore procedendo parallelamente alla maturità degli elementi chiave fondamentali.
Il concept della missione dimostrativa include la fase di rendez-vous orbitale completo di un satellite Servicer con un satellite Client collaborativo predisposto per i servizi in orbita, seguita poi dalle operazioni di capture e poi da quelle di servizio. L’idea generale è di validare la capacità di eseguire operazioni in orbita di questo tipo per missioni future.
I veicoli spaziali per il servizio in orbita rappresentano un reale cambiamento di paradigma nello spazio: i futuri sistemi non saranno più “abbandonati al loro destino ” una volta in orbita, ma potranno evolvere nel corso della loro durata di vita. Thales Alenia Space è uno dei più importanti pionieri nel ambito di In-Orbit Servicing, che segna l’avvento di un nuovo approccio nell’accesso allo spazio. In un periodo in cui l’umanità considera la possibilità di costruire basi lunari in un futuro, le tecnologie di servizi in orbita sosterranno le soluzioni sviluppate per trasportare e assemblare i vari elementi di cui saranno composte le stazioni.
Il Progetto ha ricevuto finanziamenti dal programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea con accordo di sovvenzione n. 101004346.