In piena pandemia in Portogallo si va al voto: lockdown e scuole chiuse non fermano la chiamata alle urne

Né la pandemia, né il lockdown e tanto meno le scuole chiuse hanno fermato le elezioni in Portogallo
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Domani i cittadini portoghesi saranno chiamati al voto per eleggere il nuovo presidente, nonostante anche loro siano in piena pandemia e soprattutto in lockdown, con le scuole chiuse e la possibilita’ di votare da casa in anticipo per coloro che sono in quarantena o all’estero. L’esito del voto, secondo i media locali, è facilmente prevedibile: è quasi certa la riconferma dell’attuale presidente Marcelo Rebelo de Sousa per un nuovo mandato, anche se i numeri in crescita dei nuovi casi e dei decessi possono penalizzare chi come Rebelo de Sousa, e’ al potere, insieme al rischio di un’elevata astensione che molti sondaggi danno attorno al 60 per cento. Ieri il Portogallo ha registrato 234 morti nelle ultime 24 ore, il numero piu’ alto dall’inizio della pandemia, e 13.984 nuovi casi.

Per la prima volta, e per favorire la partecipazione al voto dei 9,8 milioni di aventi diritto, e’ stata organizzata una votazione anticipata a domenica scorsa per chi non potra’ recarsi ai seggi. Gli elettori portoghesi all’estero sono circa un milione e mezzo, e 13 mila le persone in quarantena per le quali e’ stata messo a disposizione un servizio porta a porta di consegna e ritiro delle schede elettorali.

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