L’insulina compie 100 anni: quest’anno si festeggia il centenario della scoperta di questa proteina prodotta per la prima volta nel 1921 per trattare il diabete, malattia allora del tutto priva di terapie, quindi dall’esito infausto.
Per celebrare la ricorrenza, particolarmente importante nella storia della medicina, Sanofi ha deciso di mettere in musica il Dna della proteina e trasformarla in un vero e proprio spartito musicale.
L’evento ‘InsulInMusic’ è stato trasmesso in live streaming su Facebook e YouTube. Tra i partecipanti Paolo Soffientini, divulgatore scientifico, scrittore e musicista che ha trasformato la sequenza del Dna della proteina in un brano musicale.
“Oggi risulta inimmaginabile un mondo senza insulina“, si spiega in una nota che ricorda come un secolo fa, a Toronto gli scienziati Frederick Grant Banting, Charles Herbert Best e John James Rickard Macleod, furono in grado di produrla per la prima volta dando vita al primo trattamento del diabete. In Italia si stima che siano circa 4 milioni le persone che vivono con il diabete (nel mondo sono oltre 400 milioni ), e che, grazie a questa scoperta e al progresso scientifico che ha consentito di mettere a punto strategie terapeutiche sempre più efficienti, possono vivere appieno la propria vita, contrastando di fatto la patologia.
“Da allora, ci sono stati molti progressi nella produzione di insulina e Sanofi, raccogliendo l’eredità di Hoechst, ha giocato un ruolo da protagonista accompagnando la vita dei pazienti con soluzioni terapeutiche sempre più innovative in grado di contrastare gli effetti del diabete. Un esempio concreto di come la ricerca scientifica possa concretamente cambiare radicalmente la storia naturale di una patologia e migliorare le aspettative e la qualità della vita“, continua la nota.
“L’idea di estrarre l’insulina dal pancreas e utilizzarla per il trattamento del diabete – ha affermato Geremia Brunetto Bolli, professore di Endocrinologia dell’Università di Perugia – ha rappresentato una vera e propria rivoluzione in grado di cambiare radicalmente la storia naturale della patologia. Dal suo sviluppo alla sua successiva applicazione come terapia ha infatti salvato decine di milioni di vite di persone con diabete tipo 1 e trasformato la prospettiva e la qualità della vita di centinaia di milioni di persone con diabete tipo 2 nel mondo. Le più recenti evoluzioni dell’insulina hanno consentito inoltre di ottenere analoghi di nuova generazione sempre più efficaci e sicuri: l’elegante tecnica di ingegneria cellulare del Dna ricombinante ha consentito in questo senso di creare delle insuline diversificate e sempre più idonee ai bisogni e alle caratteristiche di ciascuna persona che convive con il diabete sia di tipo 1 che di tipo 2“.
“Tradizionalmente – ha dichiarato Luigi Laviola, docente di Endocrinologia all’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro – nella percezione generale la terapia insulinica richiama nei pazienti sentimenti negativi poiché viene a volte percepita come una limitazione della propria quotidianità. Al contrario, l’insulina rappresenta una terapia per la libertà. In questo ultimo secolo, l’innovazione scientifica e culturale diventa innovazione tecnologica, e tutto contribuisce ancora una volta a regalare libertà al paziente, consentendogli una vita flessibile e secondo le sue scelte personali. Il paziente compie infatti insieme al team diabetologico un percorso che lo porta progressivamente a scoprire come l’insulina consenta di recuperare una migliore qualità della propria vita“.
“La storia di Sanofi – ha spiegato Emmanuelle Valentin, General Manager Bu General Medicines Sanofi Italia – è da sempre legata all’insulina nel trattamento del diabete. Da ormai un secolo l’azienda lavora e si impegna per mettere a disposizione dei pazienti soluzioni terapeutiche in grado di migliorare la qualità della loro vita, elaborando sempre nuovi e innovativi processi che hanno portato a rendere possibili anche gli attuali standard di trattamento. Occorre sempre ricordare come il diabete rappresenti ancora oggi una delle principali cause di morte e disabilità in tutto il mondo: per questo Sanofi è e sarà al fianco dei pazienti, degli operatori sanitari e delle istituzioni per svolgere il proprio ruolo attivo per contribuire a migliorare la conoscenza della patologia e trovare strade sempre più innovative per gestirla“.