Addio a Paul Crutzen: una brutta malattia si porta via il chimico che scoprì il buco dell’ozono

Morto ad 87 dopo una lunga malattia Paul Crutzen: il chimico e meteorologo che scoprì il buco dell'ozono
MeteoWeb

Lutto nel mondo della scienza: è morto ieri il chimico e meteorologo olandese Paul Crutzen. Permio Nobel per la Chimica 1995 con Frank Sherwood Rowland per il lavoro sulla formazione e decomposizione dell’ozono, Paul Crutzen è morto ieri in Germania dopo una lunga malattia. Ad annunciare la scomparsa dell’87enne è stato il Max-Planck-Institut für Chemie a Magonza (Germania), di cui è stato direttore dal 1980 al 2000:  “Paul Crutzen è stato un pioniere in molti modi. È stato il primo a mostrare come l’attività umana danneggi lo strato di ozono. Le sue scoperte sono alla base del divieto mondiale di usare le sostanze chimiche che riducono lo strato di ozono”, ha affermato il suo successore Martin Stratmann. Crutzen nel 2000 ha coniato il termine ‘Antropocene’, riferito all’attuale era geologica, la prima nella quale le attività dell’uomo hanno influsso diretto sul clima. E’ autore del libro “Benvenuti nell’Antropocene! L’uomo ha cambiato il clima, la Terra entra in una nuova era” (Mondadori, 2005).

Chi era Paul Crutzen

paul crutzen
STR / ESTERNO/ANSA

Nato ad Amsterdam il 3 dicembre 1933, dopo aver completato gli studi di ingegneria civile e aver lavorato per alcuni anni in questo settore, Crutzen si è trasferito (1959) presso il Dipartimento di meteorologia dell’Università di Stoccolma. Nel 1965 ha iniziato a mostrare un particolare interesse verso la chimica dell’atmosfera, sviluppando un modello della distribuzione delle diverse forme di ossigeno e studiando i processi fotochimici coinvolgenti l’ozono nella troposfera (dove costituisce un inquinante) e nella stratosfera (dove, viceversa, svolge una funzione di protezione della Terra dalla componente ultravioletta della radiazione solare). Nel 1970 dimostrò che gli ossidi di azoto presenti nell’atmosfera erano tra i principali responsabili della riduzione dell’ozono (Rowland e Molina scoprirono poi che gli altri responsabili erano i cloro-fluoro-carburi, Cfc, gas impiegati nelle bombolette spray e nei circuiti di refrigerazione) e previde che lo strato di ozono si sarebbe ridotto sensibilmente nei decenni successivi. Per queste ricerche Crutzen ha ricevuto (con gli stessi Molina e Rowland) il Premio Nobel per la chimica nel 1995. Le ricerche di Crutzen, Rowland e Molina condussero così alla definizione del cosiddetto “protocollo di Montréal” del 1987, che ha imposto la riduzione progressiva dell’uso dei Cfc e la loro sostituzione con sostanze chimiche non dannose per l’ozono. La produzione di Cfc è vietata in tutto il mondo dal 2010. Nel 1974 si è trasferito presso il National Center for Atmospheric Research a Boulder, in Colorado, insegnando alla Colorado State University, a Fort Collins. Dal 1980 al 2000 è stato direttore della divisione di chimica dell’atmosfera presso il Max-Planck-Institut für Chemie a Magonza. Era socio straniero dell’Accademia Nazionale dei Lincei e membro della Pontificia Accademia delle Scienze in Vaticano.

 

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