Centinaia di abitanti del distretto di Buzi in Mozambico sono in attesa di essere evacuate dopo che le loro case sono state distrutte dal ciclone Eloise: è quanto riporta il giornale locale Noticias.
Le evacuazioni sono iniziate il 20 gennaio, 3 giorni prima che il distretto venisse colpito dal ciclone con venti tra i 120 e i 150 km/h e da forti piogge che hanno superato i 200 mm in 12 ore.
Oltre 176.000 persone, compresi 90.000 bambini, in Mozambico centrale, avranno probabilmente bisogno di assistenza umanitaria a causa del ciclone Eloise: è l’allarme lanciato da Unicef, che avverte come i bambini nelle aree colpite, in particolare quelli sfollati, potrebbero presto essere esposti al rischio di contrarre malattie legate all’acqua, come colera e infezioni diarroiche. La potente tempesta, che si è abbattuta lo scorso 23 gennaio, ha portato piogge torrenziali e venti forti, danneggiando e distruggendo case, terreni agricoli e infrastrutture vitali. Secondo le prime notizie, 8.400 persone hanno perso le proprie case e almeno 26 centri sanitari e 85 aule sono stati distrutti. Nella città portuale di Beira e nelle aree rurali, gravi inondazioni ora minacciano la popolazione che si sta ancora riprendendo dal ciclone Idai che ha colpito la stessa regione nel 2019 – causando lo sfollamento di decine di migliaia di famiglie, la diffusione di insicurezza alimentare e l’incremento della malnutrizione tra i bambini.