In un editoriale di alcuni giorni fa, avevamo evidenziato un evento stratosferico, chiamato in gergo “ sfondamento della soglia NAM negativa”, che sostanzialmente predisporrebbe a una crisi abbastanza lunga del Vortice Polare e, quindi, soprattutto via via nel decorso stagionale quando gli equilibri termici inizierebbero a divenire ancora più esasperati, a sue possibili sortite, attraverso cavi depressionari piuttosto freddi, verso le medie e basse latitudini, anche europee. Esaminando alcuni dati del modello globale ECMWF, dati di ultimissima elaborazione, vengono fuori prospettive piuttosto interessanti in chiave invernale, o meglio di recrudescenza invernale, per gran parte del nostro continente. Gli elementi da prendere in considerazione sono essenzialmente due:
- un esteso snow cover russo-europeo, ossia una estesa copertura nevosa che, come si evince dalla prima immagine interna, dettaglio a sinistra, copre efficacemente e anche abbondantemente gran parte dell’Europa orientale, diffusamente quella centrale e totalmente i settori scandinavi e quelli russi;
- una proiezione del modello europeo che evidenzia una tendenza a palese blocco medio-alto della circolazione, a opera di un presumibile anticiclone Scandinavo, proiezione a destra immagine interna.
Si farebbe strada, quindi, via via, ma con più efficacia nel corso della prima decade di febbraio, un progressivo blocco alla circolazione nord-atlantica, con possibile alta pressione sul Nord Europa e settori scandinavi, e movimento retrogrado di nuclei freddi o anche molto freddi dall’Artico russo, verso l’Europa centrale. Lo schema che ne potrebbe venire fuori, per un periodo individuato che più o meno potrebbe corrispondere alla seconda settimana di febbraio, dal 7 al 15 o nel corso della seconda decade, potrebbe essere del tipo rappresentato dell’immagine in evidenza, appunto con discesa di un intenso nucleo di aria fredda dalla Russia verso il Centro-Ovest Europa. Queste potrebbero essere le dinamiche essenziali.
Tuttavia, in questa fase non si hanno elementi per cogliere, poi, la più probabile traiettoria successiva del nucleo una volta raggiunto le regioni centro-orientali, le quali sembrerebbero con maggiore probabilità l’obiettivo primario dell’avanzata del gelo da Est. Molto dipenderebbe dal modellamento delle SST atlantiche che, nel frattempo, subirebbero diverse influenze termiche da qui a 15/20 giorni in funzione dei forcing barici prossimi. Ma le vie di fuga dell’aria fredda, se lo schema andasse in porto, non sarebbero più di due:
- uno sfondamento oltralpe, riversamento verso il Centro Ovest Europa, quindi interessamento maggiore della Francia, del Regno Unito e della Spagna , oltre che di tutta l’Europa centro settentrionale ovviamente, e minore riverbero sul Mediterraneo centrale, se non in modo più contenuto e magari più incisivo sul Nord Italia, temporaneamente verso il Centro;
- aria fredda che, sfruttando un’altra pressione di blocco anche euro-atlantica medio-bassa, nonché un possibile Ponte di Woejkoff, potrebbe sfondare direttamente sul Mediterraneo centro-orientale e catapultare gran parte d’Europa in un crudo inverno, compresa naturalmente la nostra nazione.
Seguiremo attentamente l’evoluzione di questo intrigante prospetto invernale atteso per febbraio, apportando periodici aggiornamenti sulla Home Page di MeteoWeb.