Abbiamo vagliato alcuni elementi indizianti circa una possibile tendenza del tempo per il mese di febbraio prossimo. Naturalmente abbiamo esaminato in primis la tendenza sul lungo periodo degli indici tele-connettivi AO e NAO, riferimento essenziale per cercare di cogliere le linee guida stagionali e che sintetizzano i parametri barici e termici a lunga gittata, legati al Vortice Polare e alle medie-alte latitudini emisferiche. Ebbene, l’evoluzione di entrambi gli indici sarebbe per una protratta e anche accesa negatività oltre che per tutto gennaio, anche per gran parte di febbraio, perlomeno fino al 20, fase temporale cui si estende questa indagine. Un indice AO negativo con tendenziale in crescendo verso la neutralità nel corso della seconda decade, ma mai entrante in territorio positivo, significa un Vortice Polare debole e soggetto a oscillazioni verso le medie e basse latitudini, queste, poi, pilotate dalle varie propulsioni delle creste d’onda dinamiche. Ugualmente, una NAO negativa indica una poca tensione zonale, un conseguente abbassamento del fronte sub-polare e, quindi, condizioni di instabilità ripetute anche verso le basse latitudini. Per tutto gennaio e fino anche alla prima decade di febbraio, i due indici permarrebbero in territorio negativo più pronunciato, sicché, verso l’Europa e il Mediterraneo centrale o centro-settentrionale, potrebbero prevalere le correnti di matrice oceanica, talora con ondulazioni di tipo sub-polare e, quindi, con innesto di aria relativamente più fredda.
Quindi una lunga fase all’insegna di perturbazioni ricorrenti sulla nostra penisola talora più miti e responsabili di piogge diffuse, soprattutto sulle aree tirreniche e sui settori alpini più a Nord, in altre fasi magari un po’ più fredde e orientate maggiormente dai settori settentrionali oceanici, quindi con condizioni anche invernali. Via via però, i due indici andrebbero risalendo verso la neutralità, indicazione questa che potrebbe significare soprattutto un certo allentamento della curva ciclonica in Atlantico dove potrebbe recuperare spazi l’alta pressione azzorriana, magari in estensione fino all’Ovest Europa. Comunque una attestazione verso la neutralità dei due indici, e non sforamento in territorio positivo, lascerebbe indurre ancora un forcing spiccato del fronte sub-polare che, in presenza di un’alta pressione oceanica più pimpante, potrebbe divenire più pomeridiano e orientarsi progressivamente dai settori artici-scandinavi o anche russi. Insomma, ci sarebbero indicazioni affinché nel corso della seconda decade o magari seconda parte di febbraio, vi possa essere un ritorno di correnti fredde di stampo più prettamente invernale. Queste sono le considerazioni che cogliamo sulla base delle ultime indicazioni stagionali. Naturalmente la nostra redazione continuerà a vagliarle e a rappresentare la possibile evoluzione nel medio lungo periodo, attraverso periodici aggiornamenti.