Sars-Cov-2: India e Iran hanno optato per i vaccini autoctoni, corsa alla produzione

In India e Iran è corsa alla produzione del vaccino anti Covid: alla ricerca si oppone l'intera comunità scientifica internazionale
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India e Iran hanno avviato una sperimentazione d’emergenza per la produzione di un vaccino autoctono contro la pandemia di coronavirus. Ovviamente la comunità scientifica internazionale si è detta contraria a questa ricerca, soprattutto per la mancanza di dati e trasparenza di questi vaccini ‘minori’. Secondo il South China Morning Post, in India è scoppiata una polemica politica sul vaccino contro il coronavirus prodotto in casa. Mentre in Iran, entrato proprio oggi nella seconda fase di sperimentazione del suo vaccino “Mobarak” non si registrano critiche sui rischi almeno a livello locale. Il vaccino indiano denominato “Covaxin” ha ottenuto l’approvazione di emergenza prima del completamento delle sperimentazioni umane nella fase finale. Gli esperti sanitari hanno criticato la mossa come prematura, precisando che non ci sono dati pubblicamente disponibili sulla sua efficacia, come riporta il giornale cinese. Alla polemiche tra i partiti politici si sono aggiunti ai disordini tra le comunità musulmane e indù sui presunti contenuti del vaccino.

L’All India Drug Network, autorità che monitora la situazione della Salute nel Paese, ha detto in una dichiarazione di essere “scioccato nell’apprendere la raccomandazione” senza dati di efficacia di fase tre o prove che funzionasse contro i ceppi mutanti. “Qualcuno direbbe che questa è una cattiva scienza per lo sviluppo di vaccini”, ha detto il co-direttore Malini Aisola. E questo mentre L’Iran ha annunciato oggi il via alla “seconda fase” di sperimentazione del suo vaccino. Il capo dell’ufficio per le pubbliche relazioni dell’Execution of Imam Khomeini’s Order ha detto che il vaccino COV Iran Barkat è stato iniettato al primo del quartetto volontario per il test. Hojjatollah Niki-Maleki ha detto che “dopo un meticoloso esame dei tre precedenti volontari a cui era stato iniettato il vaccino COVID-19 di fabbricazione iraniana, è stato rilasciato il permesso per l’iniezione del vaccino al gruppo successivo”.

Niki-Maleki ha anche assicurato che al primo volontario è stato iniettato il vaccino e agli altri tre verranno somministrate le dosi con intervalli. La prima iniezione della prima fase della sperimentazione umana del vaccino COVID-19 prodotta dall’ufficio “Esecuzione Ordini dell’Imam Khomeini” è stata effettuata lo scorso 29 dicembre “senza produrre alcun effetto collaterale come shock o febbre”. Intanto sono 98 i nuovi decessi legati al coronavirus registrati in Iran, portando il bilancio totale a 55.748. Nelle ultime 24 ore, 6.113 persone sono risultate positive al virus, portando il numero dei contagi a 1,255,620, come annunciato oggi dalla portavoce del ministero della Salute Sima Lari.

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