“Uno dei più importanti ritrovamenti archeologici anglosassoni dal XIX secolo” è venuto alla luce durante lavori di demolizione di un vecchio studentato di Cambridge: si tratta di un vasto cimitero risalente all’Alto Medioevo. Per il Guardian si tratta della “scoperta del secolo” nel campo dell’archeologia britannica.
Nell’area sono state trovate 60 tombe e 200 reperti, tra i quali bracciali di bronzo, collane, spade e pugnali: la maggior parte dei ritrovamenti risale al primo periodo anglosassone tra il V e il VII secolo d.C., ma alcuni resti risalgono all’età del ferro e all’epoca romana.
La professoressa di storia medievale del King’s College Caroline Goodson ha sottolineato lo stato di ottima conservazione degli scheletri, dovuto al terreno alcalino che ha impedito la decomposizione delle ossa: gli scienziati potranno quindi ricorrere alle tecniche più moderne per studiare il DNA dei resti umani.
L’esperta ha anche espresso “sorpresa” per il ritrovamento di un numero così importante di tombe medievali nei pressi dell’antico insediamento romano di Cambridge, abbandonato nel V secolo d.C.: “Sapevamo già che Cambridge non era stata abbandonata del tutto – ha spiegato al Guardian – ma quello che vediamo ora offre un quadro più vasto e chiaro della vita negli ex insediamenti romani“.
La professoressa ha spiegato che il sito, agli albori del Medioevo, era abitato da discendenti dei romani e le nuove popolazioni anglosassoni che si erano impossessate della regione al tramonto dell’impero: “Non vivevano più come vivevano i romani, mangiavano in modo diverso, si vestivano in modo diverso e avevano un modo diverso di sfruttare le risorse della terra“, “stavano cambiando modo di vivere durante un periodo di considerevole fluidità“.