E’ una scoperta che spiega il motivo per cui alcuni pianeti sono gassosi e altri rocciosi. Il Sistema Solare si è formato in due tappe. E’ questa l’ipotesi suggerita da nuovi dati e una simulazione, in grado di spiegare la diversità fra i pianeti rocciosi piu’ interni, Mercurio, Venere, Terra, Marte e quelli gassosi, come Giove. Il risultato, pubblicato sulla rivista Science, si deve ai ricercatori coordinati da Tim Lichtenberg, dell’universita’ britannica di Oxford. “Il Sistema Solare interno, che si e’ formato prima ed e’ piu’ asciutto, e il Sistema Solare esterno, che si e’ formato piu’ tardi ed e’ piu’ umido, sono diversi a causa di due diversi percorsi evolutivi“, ha spiegato Lichtenberg. Questo, ha aggiunto, “apre nuove strade per comprendere le origini delle atmosfere di pianeti simili alla Terra”.
Recenti studi sui dischi di polveri e gas, che si formano intorno alle stelle appena nate, hanno mostrato che nella regione del disco dove nascono i pianeti possono esserci livelli di turbolenza tali da far sì che le interazioni tra i grani di polvere nel disco e l’acqua, si inneschino due differenti esplosioni di formazione di mattoni di pianeti. La prima avviene nelle regioni piu’ interne del Sistema planetario e la seconda avviene in seguito in una regione piu’ lontana. I due distinti episodi di formazione determinano differenti modalità geofisiche di evoluzione: nella regione interna e piu’ vicina alla stella i mattoni dei pianeti subiscono una rapida disidratazione, mentre nella regione piu’ esterna si mantengono piu’ umidi.
Per provarlo, i ricercatori hanno messo a punto una simulazione sulla formazione del Sistema Solare, mostrando che effettivamente la differenza fra i pianeti rocciosi interni e quelli gassosi esterni si puo’ spiegare se questi pianeti sono nati in due fasi diverse. “I giovani pianeti del Sistema Solare Interno – ha precisato Lichtenberg – divennero molto caldi, svilupparono oceani di magma interni, formarono rapidamente nuclei di ferro e il loro iniziale contenuto di elementi volatili evaporo’, portandoli a diventare dei pianeti asciutti”.