Giunti oramai a tre quarti di mese di questo febbraio 2021, facciamo un bilancio parziale del tempo che è accorso in questi primi 20 giorni. Nel complesso, per tutta la prima decade, come anche le previsioni meteo avevano annunciato, è prevalso un tipo di circolazione atlantica, umida, non fredda e caratterizzata anche da piogge ricorrenti, dunque con tipo barico oceanico come espresso nella mappa delle anomalie di pressione al suolo in evidenza. I flussi instabili nordoccidentali hanno prodotto, già a inizio mese, più nubi e qualche pioggia soprattutto sulle regioni del medio-basso Tirreno, localmente meridionali, meno altrove. Poi, qualche giornata interlocutoria all’insegna di un tempo migliore in via generale, salvo qualche pioggia al Nord Ovest, mentre nella parte finale della prima decade e in quella iniziale della seconda, dall’8 al 12, il flusso atlantico si è fatto più incisivo e più perturbato. In quella fase, infatti, sono arrivate le piogge più estese e localmente più abbondanti un po’ su tutto il paese, ma con un bilancio complessivo di piogge maggiormente presenti sulle aree centro-meridionali. Dicevamo, però, di un contesto decisamente caratterizzato da una circolazione oceanica e clima non freddo, quindi con temperature in prevalenza sopra la media. E’ accorso poi, dalla 13/14 febbraio e fin quasi a questi giorni, un cambiamento di assetto barico, con circolazione che da Ovest e si è spostata dai quadranti settentrionali, grazie a un blocco anticiclonico formatosi tra l’Europa occidentale e l’ Est Oceano.
In un contesto decisamente più meridiano, ha fatto irruzione sull’Italia aria molto fredda proveniente dai settori artici baltico-russi, con l’Italia che è piombata in pieno inverno per quattro giorni, all’insegna anche di una instabilità invernale diffusa e nevicate fin sulle coste e in pianura. Via via, poi, dal 17/18 sono nuovamente andate affermandosi condizioni anticicloniche, sebbene in un contesto termico ancora piuttosto freddo, solo ultimamente progressivamente più mite. Il computo generale, tuttavia, come espresso anche nella mappa interna delle anomalie termiche, sarebbe per un andamento delle temperature sopra la media per via di una prevalenza di tempo più mite nella prima decade e per qualche giorno a inizio seconda. Nonostante l’irruzione fredda sia stata piuttosto corposa da metà mese e per qualche giorno a seguire e anche abbastanza estesa un po’ a tutta la penisola, essa non è riuscita a incidere sul computo termico generale. Le prospettive per il prosieguo del mese sarebbero per affermazione di un nuovo, imponente campo anticiclonico, con tempo asciutto e mite. Si ipotizza, quindi, un bilancio finale nel mese di febbraio con temperature certamente sopra la norma e quadro pluviometrico per metà sopra norma, per l’altra metà verosimilmente sotto.