Domani la bozza del nuovo Dpcm, o forse solo dl, sarà sulle scrivanie dei governatori, dopo un nuovo incontro della cabina di regia. Il premier Draghi dovrebbe vedere di nuovo i ministri interessati e probabilmente i capi delegazione e poi prendere le decisioni sulle nuove misure anti-Covid da adottare. Nonostante molti esperti siano convinti che non servano allarmismi in tema di varianti, preoccupa quella inglese e il dato sulla diffusione del contagio, anche tra i giovani. Per questo motivo potrebbe arrivare una stretta per le scuole nelle zone rosse. Una delle ipotesi sul tavolo, secondo quanto si apprende, e’ quella di lasciare aperti solo gli asili e chiudere fino alle elementari.
Il Dpcm in vigore prevede che le attivita’ didattiche nelle zone rosse siano previste in presenza dalla scuola dell’infanzia al primo anno di scuola secondaria di primo grado mentre la didattica a distanza deve essere adottata dalle seconde classi di scuola secondaria di primo grado fino all’ultima classe di scuola secondaria di secondo grado (le ordinanze regionali possono prevedere misure ulteriormente restrittive). Attualmente si stanno studiando le misure da prendere ma in ogni caso non dovrebbe esserci alcun allentamento. Il provvedimento dovrebbe ricalcare quello precedente, anche se molti presidenti di Regione sono convinti che i parametri possano essere in qualche modo rivisti, che ci possa essere presto una maggiore flessibilita’, che i criteri della ‘zonizzazione’ per fasce possano considerare ambiti provinciali e, magari, apportare qualche distinzione – qualora ci fosse la possibilita’ – per categorie e per quelle aree dove la diffusione del contagio e’ a basso rischio. Le divisioni e le divergenze di opinioni, ad ogni modo, sono ancora molte.