Oggi sono arrivate altre grandi notizie da Marte: dopo il perfetto ammartaggio di giovedì 18 febbraio, il rover Perseverance e l’elicottero Ingenuity della NASA funzionano perfettamente. Perseverance esplorerà il cratere Jezero per almeno un anno, che equivale a quasi due anni terrestri, per cercare tracce di vita o provare che l’antico fiume fosse davvero un ambiente in grado di ospitarla, analizzando il suolo e raccogliendo campioni di roccia che saranno portati sulla Terra da una futura missione di recupero, Mars Sample Return.
Da Perverance al rover Rosalind Franklin, si avvicenderanno almeno tre missioni cruciali per scoprire i segreti di Marte e alle quali nostro Paese contribuisce attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), i suoi centri di ricerca e l’industria. “Si apre un decennio di esplorazione“, dice all’ANSA Raffaele Mugnuolo, responsabile dell’ufficio Missioni robotiche di esplorazione (Asi). “L’Italia mette a frutto un esperienza accumulata dall’inizio degli anni ’90, quando ha cominciato a investire molto sull’esplorazione robotica“.
Nel 2022, e’ atteso su Marte anche il rover Rosalind Franklin, della missione ExoMars 2020 di Esa e agenzia spaziale russa Roscosmos. L’Italia contribuisce “con una consistente partecipazione scientifica“, osserva Mugnuolo. A bordo del rover, per esempio, ci sono la trivella realizzata da Leonardo e destinata perforare il suolo di Marte fino due metri di profondita’ in cerca di tracce di vita passata, o forse presente; lo accompagna lo spettrometro che analizzera’ la superficie interna dei fori da cui saranno prelevati i campioni e che, osserva Mugnuolo, permettera’ di catturarne lo stato originario come in una fotografia, prima che avvengano modifiche. E’ italiano anche lo strumento sulla piattaforma fissa, che analizza le particelle di polvere sospese nell’atmosfera e che, durante le tempeste, possono produrre scariche elettriche rischiose per gli strumenti e poi per le future missioni con astronauti.
Su Perseverance, c’e’ il retroriflettore realizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) che orientera’ il veicolo. E’ il secondo del genere attivo su Marte dopo quello installato sul rover Insight e un terzo sara’ installato su un veicolo in orbita marziana per fare ricerche oggi impossibili sulla Terra. “E’ stato gettato un seme che potrebbe avere sviluppi importanti“, osserva l’esperto dell’Asi. Presto un piccolo gruppo di ricerca dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf) comincera’ ad analizzare i dati degli strumenti Sherloc, equipaggiato con la telecamera Watson, e SuperCam, entrambi a bordo di Perseverance. Sono italiani, realizzati entrambi da Leonardo, i bracci robotici che nel 2026 dovranno recuperare i campioni del suolo marziano da portare sulla Terra nel 2031, e parla italiano la tecnologia realizzata da Thales Alenia Space (Thales-Leonardo) per la comunicazione e il modulo di inserimento in orbita della navetta che nel 2031 li portera’ a Terra.